Alla Biennale di Venezia menzione
speciale per l'umbro Ferracchiati
con produzione del Teatro Stabile
di Michele Bellucci
Scritto da Cechov quando aveva una ventina d’anni, “Platonov” è un’opera che descrive l’indeterminatezza contemporanea e Ferracchiati, riscrivendo il testo senza perderne l’essenza, lo attualizza grazie al sarcasmo pungente e soprattutto introducendo un nuovo personaggio, interpretato da lei stessa, ovvero il Lettore. La motivazione ufficiale offerta dalla giuria che ieri l’ha premiato a Venezia pare aver colto appieno lo spirito di questo lavoro: “Nell’indagare i personaggi e le loro motivazioni da un punto di vista attuale, emerge un testo nuovo che non solo mette in discussione il ruolo del testo classico nel teatro di oggi, ma libera i personaggi dalla ‘prigionia’ dell’epoca nella quale sono stati creati. Liv Ferracchiati non è soltanto autore e regista dello spettacolo. Interpreta anche la figura di un nuovo personaggio, il Lettore del testo, con una tale e straordinaria e dedicata autenticità, che come personaggio diventa essenziale per il successo dell’opera, impostando un dialogo ironico e illuminante tra se stesso e l’autore russo. Nell’eliminare alcuni personaggi maschili e mettendo invece quattro donne al centro della scena, gli spettatori del 2020, che potrebbero trovare antiquata la politica sessuale e di genere di Cechov, possono immediatamente ritrovarsi nei commenti satirici ed imperturbabili del Lettore su ciò che accade in scena. È ovviamente un valore aggiunto il fatto che Liv sia anche un attore straordinario”. Lo spettacolo verrà proposto in alcune delle prossime stagioni teatrali del circuito TSU, che verranno presentate ufficialmente nelle prossime settimane.
Ultimo aggiornamento: Sabato 26 Settembre 2020, 16:10
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