L'inchiesta/4 Tumori infantili e inquinamento
mancano i fondi della Regione per completare lo studio

L'inchiesta/4 Tumori infantili e inquinamento mancano i fondi della Regione per completare lo studio

di Nicoletta Gigli
Lo ricerca Sentieri del Ministero della Sanità, che ha studiato la relazione tra malattie e presenza del sito da bonificare di Papigno,  dice un po' di più di quel che si sapeva sulle malattie oncologiche che colpiscono bambini e adolescenti ma questo non basta a dare un quadro organico ed esaustivo. E i dati a disposizione non sono assolutamente sufficienti a fornire elementi certi per localizzare con esattezza le fonti di contaminazione. In realtà dopo che Sentieri ha analizzato l'impatto sanitario della residenza nel Sin Terni-Papigno, uno dei siti di interesse nazionale da bonificare, Usl, Comune e Arpa hanno fatto la propria parte. Hanno messo insieme una serie di dati che ora aspettano di essere sistemati in un puzzle tutto da costruire. Per farlo serve il finanziamento da 35mila euro della Regione. E' il 2018 quando Sentieri studia il Sin e mette in evidenza «un eccesso di mortalità infantile e di malformazioni congenite, un eccesso nell'incidenza dei tumori maligni, nel loro insieme, in tutte le età infantili e adolescenziali (0-19 anni), anche se non statisticamente significativi. Un eccesso di ricoveri nelle diverse classi di età infantili e giovanili (0-29 anni) considerate per tutte le cause naturali e per le malattie respiratorie acute». Gli esperti di Sentieri hanno raccomandato «approfondimenti in termini di ricerca» e consigliato «di implementare l'attività di sorveglianza epidemiologica in questo sito alla luce delle criticità in età infantile-giovanile riscontrate». E' seguito un tavolo interistituzionale ambiente e salute dei comuni di Terni e Narni, su proposta dell'Università e della Usl, coordinato dal dipartimento di prevenzione guidato da Armando Mattioli, che si è messo subito al lavoro. Un'attività complessa che rappresenta il primo studio di approfondimento di Sentieri. Emerge che quello che era di competenza dell'Usl, dell'Arpa e del comune è stato fatto. Ma che per proseguire l'indagine, delicatissima, occorre quel finanziamento della Regione Umbria che non è ancora arrivato. In questa fase il Cnr e l'Istituto superiore di sanità debbono fare la propria parte. Al tavolo di lavoro ci sono anche tre istituti universitari, quello di Perugia e di Viterbo e la Luiss di Roma. Il tassello mancante in attesa del finanziamento non è cosa di poco conto. Si tratta di lavorare con software estremamente sofisticati per incrociare dati che da soli non sono esaustivi. Una volta accertate le criticità delle patologie tumorali infatti è necessario localizzale per avere contezza di dove vivono le persone colpite. Per ognuna di loro, con la scheda ospedaliera di dimissione in mano, il giorno del ricovero, il luogo di residenza attuale e quello pregresso, Arpa andrà a verificare i dati dell'inquinamento del periodo individuato in quel preciso luogo. La minuziosa localizzazione geografica, via per via, consentirà di capire il livello di inquinamento dei luoghi e in che misura questo può aver influito sulla malattia di quel paziente. Solo sulla base dei risultati dell'indagine si potrà capire come proseguire.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Gennaio 2020, 09:42
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