Incidenti, strage sulle strade: in Umbria più di un morto a settimana. Anziani e bambini: più vittime della media nazionale

Incidenti, strage sulle strade: in Umbria più di un morto a settimana. Anziani e bambini: più vittime della media nazionale

di Egle Priolo

PERUGIA - Incidenti stradali e morti in aumento, statistiche che restituiscono un «quadro terribile», con la distrazione e la velocità tra le cause principali dei sinistri. Sono dati sconfortanti quelli che emergono dall'analisi dell'Istat sugli incidenti stradali in Umbria e resi noti ieri dall'Automobile club di Perugia. Con il suo presidente, Ruggero Campi, che non nasconde la frustrazione e richiama all'attenzione: «O ci decidiamo a fare qualcosa – dice - o staremo sempre qui a commentare i dati per metterci in mostra».

In base all'Istat, infatti, gli incidenti stradali in un anno sono aumentati del 17,8 per cento, passando dai 1.699 del 2020 ai 2.001 del 2021. Cinquantatrè, poi, sono stati i decessi, praticamente più di uno alla settimana, rispetto ai 45 dell'anno precedente (+17,8%), con 2.679 feriti contro i 2.268 del 2020 (+18,1%). A farne le spese soprattutto anziani e bambini: l’incidenza degli utenti vulnerabili per età deceduti in incidente stradale, infatti, si attesta su un valore ben superiore alla media italiana, il 66 per cento contro il 43,9. «Continuiamo a constatare che la situazione peggiora – ha aggiunto il presidente Campi –. Senz’altro la ripresa della mobilità dopo il Covid ha influito però il nodo fondamentale è che strada vogliamo prendere. È ora di capire perché succedono queste cose: la prima causa degli incidenti stradali è la distrazione e mi viene subito in mente il maledetto telefonino di cui si fa un uso improprio alla guida nonostante vetture modernissime. L’altro aspetto che voglio sottolineare è lo stato disastroso della nostra rete stradale».
L’incidentalità rimane alta nelle aree maggiormente abitate e nei principali assi della rete stradale regionale, anche se gli incidenti più pericolosi si verificano nei centri minori. Il 64,7 per cento degli incidenti in Umbria si è verificato su strade urbane provocando oltre il 56 per cento dei morti (30) e il 61 per cento dei feriti (1635). Da maggio a settembre si è verificato il 51 per cento del totale degli incidenti, in cui sono decedute 37 persone e ne sono rimaste ferite 1354. L’80 per cento dei sinistri ha avuto luogo tra le 8 e le 20, ma l’indice di mortalità più elevato si è registrato tra le 4 e le 5 del mattino e quasi il 40 per cento degli incidenti notturni si è verificato il venerdì e il sabato, con il sabato che detiene il valore più elevato di mortalità degli incidenti notturni. Guida distratta, velocità troppo elevata e mancato rispetto delle regole di precedenza sono le principali cause di incidente e la tipologia di sinistro più diffusa è lo scontro frontale-laterale seguito da tamponamento, mentre la fattispecie più pericolosa è l’urto con ostacolo accidentale.
All’incontro ieri hanno partecipato anche Armando Gradone, prefetto di Perugia, Moreno Landrini, delegato della presidente della Provincia di Perugia, Francesco Cipriano, comandante della Polizia stradale di Perugia, Sabrina Angiona per Istat, Luca Merli, assessore alla viabilità del Comune di Perugia, e Michele Perla per i vigili del fuoco di Perugia. Presenti, inoltre, il vicepresidente del Coni Umbria Aurelio Forcignanò, rappresentanti dell’Arma dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia locale di Perugia.
Educazione alla sicurezza stradale, miglioramento delle infrastrutture e maggiore capacità di orientamento delle attività di controllo sono stati individuati come le priorità su cui intervenire. «Tutti punti assolutamente da noi condivisi», ha commentato il presidente Campi che ha ricordato come, dal prossimo anno, due società dell’Aci Perugia, Autodromo dell’Umbria e Guidaci Service Srl, saranno trasformate in attività benefit e nel loro scopo sociale avranno il rispetto dell’ambiente e l’educazione alla sicurezza stradale.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Dicembre 2022, 07:10
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