Idrogeno, la Regione Umbria snobba Terni

Idrogeno, la Regione Umbria snobba Terni

di Aurora Provantini


TERNI - «Saremo scippati ancora una volta di un pezzo di storia industriale». Giacomo Porrazzini, presidente dell’associazione “Pensare il domani” si domanda perché la Regione Umbria indichi Gualdo Cattaneo come hub regionale per l’idrogeno e non Terni.
«L’idrogeno è un vettore energetico neutro rispetto alla emergenza climatica, avente, perciò, una eccezionale prospettiva di sviluppo. Si punta in molti Paesi, come la Germania, sull’idrogeno verde – spiega l’ex sindaco di Terni e parlamentare europeo, membro della Commissione per l'energia, la ricerca e la tecnologia - prodotto da fonti rinnovabili. L’Italia non sembra altrettanto convinta d’imboccare questa strada che conduce ad un domani sostenibile, tramite una radicale transizione energetica. Nonostante ciò in Umbria qualcosa si sta muovendo, ma non in senso favorevole alla nostra città».
In questo caso, il pericolo viene da vicino: «Dalla Regione, che nell’ambito del Pnrr adottato, praticamente senza una reale partecipazione dei territori e considerazione per la loro storia e le risorse locali – segnala Porrazzini - ha deciso di indicare come hub regionale dell’idrogeno, Gualdo Cattaneo, pensando di riconvertire una centrale Enel presente in quel comune. Terni, invece, vanta una storia di 70 anni nella produzione dell’idrogeno, che però viene del tutto ignorata. La nostra città si pregia anche di avere un bagaglio di progetti di produzione e distribuzione territoriale dell’idrogeno, che risale a 40 anni fa, con infrastrutture esistenti, come un idrogenodotto che va da Neramontoro a Terni. A tutto ciò si aggiunge il progetto Hydra per lo sviluppo della mobilità pulita, che ha visto impegnate le competenze della locale Federmanager».
Sulle perplessità della scelta della Regione Umbria e sulla necessità di riaprire una riflessione attenta su tale decisione penalizzante per il futuro di Terni, se ne discute mercoledì 13 ottogre, alle ore 17, presso l’Hotel de Paris, in una tavola rotonda organizzata nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile, da “Pensare il domani”, Cittadini liberi” e Federmanager Terni.

Perché la capitale dell’acciaio dispone di cascami termici inutilizzati presso gli impianti di viale Brin, e fonti di energia rinnovabile che potrebbero trovar impiego nella produzione di energia finalizzata all’idrogeno verde. E perché non merita di essere scippata di un ruolo determinante nello sviluppo sostenibile. Partecipano Giacomo Porrazzini, Luciano Neri e Marco Sciarrini per le associazioni promotrici, Paolo Ricci, Giorgio Maurini e Augusto Magliochetti per gli interventi tecnici. Le conclusioni sono affidate al professor Cotana.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Ottobre 2021, 15:39
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