Giovani morti a Terni, viaggio nel quartiere di San Giovanni: «Solo due bar e ai ragazzi resta sporcizia e cemento»
di Alberto Favilla
«Si, loro, quel gruppetto di ragazzini, stanno sempre qui dice una giovane signora purtroppo il degrado a San Giovanni è totale, basta vedere come è ridotto questo parco. Proprio davanti al cancello della scuola abbiamo trovato delle siringhe che ancora sono lì malgrado la nostra denuncia. A San Giovanni non c'è più nulla. E' un quartiere abbandonato al suo destino. La colpa della morte di quel povero ragazzo è di tutti, non solo di quello che gli ha dato la droga. Non si può vivere così. La sporcizia la fa ormai da padrona e la paura è tanta». Un quartiere tra i più popolati della città. Attualmente conta oltre 5 mila abitanti ma non c'è, a parte i due bar, un punto di incontro per i giovani del quartiere. «Almeno una volta c'era il Campetto - argomenta Dimitri Sparamonti, che da anni si batte affinché quel parco torni ad essere un punto di incontro - Ci troviamo a piangere una ragazzino del nostro quartiere a testimonianza del disagio che si vive tutt'oggi in quanto i giovani sono alla mercè della delinquenza. Una volta ci controllavamo a vicenda, adesso i ragazzi oltre a non avere sani punti di incontro, a San Giovanni non c'è più nulla, nella realtà sono soli e con poche difese. Pur succedendosi Amministrazioni varie, e di tutti i colori, il quartiere resta abbandonato e la morte del quindicenne a mio avviso e una responsabilità dell'intera collettività. Almeno serva a qualcosa, a muovere le coscienze dei nostri amministratori. Personalmente continuerò la mia battaglia affinché San Giovanni e il campetto, il suo simbolo, torni ad essere un luogo sicuro e di incontro».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Luglio 2020, 16:59
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