Rubano marmitte delle auto per ricavare metallo 10 volte più caro dell'oro

Rubano marmitte delle auto per ricavare metallo 10 volte più caro dell'oro

di Michele Milletti

PERUGIA Una volta c’erano i ladri di biciclette. Oggi, oltre settant’anni dopo, ci sono quelli di marmitte. Catalitiche. E pure di una buona parte in giro per strada e, soprattutto, in sosta nelle aree parcheggio pubbliche, di centri commerciali e degli ospedali. 
Euro 4, Euro 5, Euro 6: queste le categorie delle auto più a rischio, praticamente dunque la maggioranza di quelle in giro. Suv e Smart, nello specifico, i tipi di auto maggiormente nel mirino dei ladri di marmitte. Di catalizzatori.
Un fenomeno già da qualche tempo presente al sud Italia e che ora è arrivato anche a Perugia e in Umbria. I primi furti, la sorpresa di andare a riprendere l’auto e trovarla senza marmitta o addirittura (nel caso delle macchine più leggere) direttamente su un fianco prima di constatare l’asportazione del pezzo. E ora, con il passare delle settimane, una situazione costantemente monitorata dalle forze dell’ordine.
PIÙ DELL’ORO 
Ma perché i catalizzatori? E perché quelli di alcune categorie di auto? Il motivo è presto detto: la presenza di metalli nelle marmitte che al mercato nero possono valere più dell’oro. «Tracce di metalli nobili come il palladio, un sottoprodotto di nichel e platino, che ha un valore al grammo superiore ai 65 euro ma anche di rodio e platino, metalli ancora più preziosi» raccontano gli esperti.
E allora caccia alle marmitte: dal furto di una, sempre stando a chi conosce il fenomeno da vicino, i ladri possono ricavare fino a 400 euro una volta «tirati via» i grammi di metalli preziosi di cui sono rivestite. Tra i tre, è soprattutto il rodio quello più ricercato: può arrivare anche a 700 euro al grammo, ed ha applicazioni anche nel mondo della gioielleria come finitura per gioielli e specchi.
I RAID 
Come detto, il fenomeno dei furti di catalizzatori negli ultimi mesi è segnalato anche a Perugia e hinterland. Con i ladri in azione principalmente dove le auto possono inevitabilmente essere più vulnerabili: nei parcheggi a lunga sosta, in quelli pubblici ma anche in quelli di supermercati e persino nelle aree di sosta intorno al principale ospedale regionale, il Santa Maria della misericordia. Si sono già segnalati casi di persone che, dopo aver lasciato per qualche tempo la propria vettura in sosta, hanno dovuto constatare come al momento di riprenderla e ripartire non ci fosse più traccia della marmitta.
Danno non unico purtroppo, dal momento che la tecnica di asportazione della marmitta non sarebbe particolarmente “chirurgica” e delicata: di fatto, secondo quanto si apprende, la marmitta viene strappata via dal resto dell’auto e non smontata, con inevitabili conseguenze anche per altre componenti della vettura presa di mira. 
IL RACCONTO 
«Quando sono arrivato davanti alla mia macchina non credevo ai miei occhi: era letteralmente su un fianco. Stavo lì a guardarla, inebetito, quando poi cercando di capire come fosse finita in quel modo e perché mi sono reso conto che mancava la marmitta. Ero senza parole, e giuro che inizialmente ho pensato si trattasse di un atto vandalico: poi invece, in sede di denuncia, mi è stato spiegato che la mia Smart aveva subito tutto ciò per portare via questa “preziosissima” marmitta catalitica» è il racconto ancora incredulo, nonostante sia passata qualche settimana, di un perugino vittima dei ladri di marmitte.
Come detto, l’altro tipo di auto particolarmente ricercato sono i Suv dal momento che l’altezza da terra permette ai ladri di “scivolare” sotto l’auto e poter agire in maniera più rapida.
 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Luglio 2021, 08:49
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