Foligno: «Noi nell'inferno della guerra tra Israele e Jihad islamica palestinese»

Foligno: «Noi nell'inferno della guerra tra Israele e Jihad islamica palestinese»

di Giovanni Camirri
FOLIGNO C’erano anche 7 Folignati in Israele, quando è scattata la rappresaglia, a colpi di razzi, dopo l’uccisione di Baha Abu al-Ata, capo militare della Jihad islamica palestinese. La Jihad islamica palestinese - riporta l’Ansa - ha confermato la morte del suo comandante militare e, in un volantino diffuso a Gaza, promette: “La nostra reazione farà tremare l’entità sionista”. Il leader politico Ziad Nahale ha affermato secondo i media locali che “Israele ha oltrepassato tutte le linee rosse. Reagiremo con forza”. Israele sta rafforzando le proprie forze dislocate attorno alla striscia di Gaza.  A raccordare l’esperienza vissuta dai sette folignati in Israele è uno di loro, Alessio Cedroni. «Eravamo in quelle zone - racconta Cedroni a Il Messaggero - in vacanza. Nelle scorse ore abbiamo raggiunto anche il mar Nero. Si sono sentiti dei botti e diversi forti rumori, ma pensavamo a una qualche festa. Invece, abbiamo appreso più avanti, erano spari. E siamo arrivati a ieri, giornata in cui la situazione di tensione è culminata raggiungendo i livelli massimi. Eravamo in centro, area Kedem, zona mare e tutto stava procedendo normalmente. Ieri mattina, ad un certo punto, sono entrate in azione le sirene d’allarme. Sulle prime - prosegue - non si riusciva a comprendere cosa stesse accadendo. Poco dopo si sono alzati in volo elicotteri e aerei militari e a quel punto, dopo un veloce controllo via Internet abbiamo appreso l’entità dei fatti. C’era stata l’uccisione da parte di Israele del capo militare della Jihad islamica e la conseguente reazione dalla striscia di gara e dalle Cisgiordania. E’ stata una situazione molto delicata, ma comunque sempre sotto controllo da parte delle autorità locali».  «Sin da quando siamo arrivati a Tel Aviv - racconta ancora Cedroni ci sono state date delle regole comportamentali e ci è stato spiegato che le abitazioni hanno zone di sicurezza. Cinque di noi, tra cui io, siamo ripartiti martedì, giornata già programmata per il rientro, mentre gli altri due nostri amici partiranno nelle prossime ore. Siamo ovviamente felici di esser rientrati in Italia e di poter testimoniare che questo viaggio, pur se con esperienze al cardiopalmo, è andato a buon fine. Quanto abbiamo potuto visitare in Israele è bellissimo e lo porteremo sempre nel cuore. Tornerò in quelle zone? Per ora dico solo che sono contento - conclude - di esser tornato a casa».
 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Novembre 2019, 15:55
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