Foligno, dopo 30 anni torna il rondone maggiore sul tratto urbano del fiume Topino

Foligno, dopo 30 anni torna il rondone maggiore sul tratto urbano del fiume Topino

di Giovanni Camirri

FOLIGNO - “Eccezionale avvistamento di tre individui di Rondone maggiore sul nostro fiume Topino a ridosso delle mura urbiche”. Ad averlo effettuato è Alfiero Pepponi presidente regionale della Lipu che ne parla con Il Messaggero. “Eccezionale per me – prosegue Pepponi - che nella mia vita l’ho visto solo altre due volte a Foligno e tra l’altro moltissimi anni fa e sempre in periodo di migrazione. Il Rondone maggiore Tachymarptis (Apus) melba (Linnaeus, 1758) si distingue dagli altri rondoni soprattutto per le dimensioni, decisamente più consistenti (è lungo circa 5 centimetri in più rispetto al Rondone comune) e per le parti inferiori bianche.Le parti superiori sono grigio-scure, mentre le parti inferiori presentano il ventre e la gola bianchi, non sempre facili da vedere in volo ed in alcuni casi la sua sagoma può assomigliare a quella di un piccolo falco. Il Rondone maggiore possiede zampe troppo corte rispetto al corpo per poter spiccare il volo da terra, ma è un ottimo arrampicatore, in grado di scalare un muro fino all'altezza ideale per planare e volare”. Una presenza rara davvero ma che potrebbe spiegare, in maniera positiva, che qualcosa sta cambiando. La pandemia ha modificato le abitudini dell’uomo anche rispetto all’ambiente. C’è meno inquinamento acustico, minore presenza delle polveri sottili. L’ecosistema fluviale, con una minore presenza antropica dovuta al fatto che la gente gira di meno, sta pian piano riprendendo la sua identità. Oppure, visto dal risvolto della medaglia, questa particolare tipologia di uccello migratore potrebbe aver ripreso una vecchia rotta che tocca la parte urbana di Foligno, ed in particolare il centro storico, da dove il rondone maggiore mancava da anni o che comunque non era stato più avvistato. “La motivazione di questo ritorno – ricorda ancora il presidente di Lipu Umbria – è difficilmente individuabile e si possono fare molte ipotesi.

L’unica certezza è che vederli vino alle mura urbche lungo il fiume topino mentre bevevano è stata una esperienza unica. Il rondone maggiore si nutre di insetti che cattura in volo grazie alla bocca di grosse dimensioni. Come diverse specie di apodiformi il Rondone maggiore stabilisce dei legami di coppia che li uniscono per tutta la vita. Originariamente legato per la nidificazione a pareti rocciose e grotte (e occasionalmente a buchi negli alberi) ha conquistato poi edifici (soprattutto grandi edifici relativamente isolati dagli altri), andando incontro ad espansione di areale ed incremento numerico. Per il resto anche il Rondone maggiore trascorre pressoché tutta la propria esistenza in volo ed è dunque osservabile solo mentre compie le proprie evoluzioni in cielo. Volo che può essere veloce, rettilineo ma anche con rapide variazioni di direzioni, effettuate in genere per cercare il cibo che cattura in volo, così come sempre in volo riesce a dormire e ad accoppiarsi. Durante le migrazioni diviene fortemente gregario. In Umbria – conclude Pepponi - il numero di colonie è diminuito dagli anni Settanta del secolo scorso ed oggi è una specie rara; l’andamento della popolazione è incerto”. Il fiume Topino, citato anche dal sommo Dante nella Divina Commedia continua a rivelarsi come una fucina di sorprese legate ai suoi tanti abitanti, vecchi, nuovi o ritrovati, e ai microambienti che lo costellano.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Aprile 2021, 13:30
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