Flavio e Gianluca uccisi dal metadone a 16 anni
questa mattina parte il processo al pusher

Flavio e Gianluca uccisi dal metadone a 16 anni questa mattina parte il processo al pusher

di Nicoletta Gigli

TERNI L’appuntamento è per questa mattina alle 11. Quando Aldo Maria Romboli, 40 anni, una vita nel tunnel della tossicodipendenza, comparirà di fronte al gup, Simona Tordelli per rispondere della pesantissima accusa di aver ceduto il metadone che ha spezzato per sempre i sogni di Flavio e Gianluca. Per lui il procuratore, Alberto Liguori, e il sostituto, Raffaele Pesini chiedono il processo per tre episodi di spaccio aggravati dall’aver ceduto la droga a due minorenni e per la morte dei due amici come conseguenza di altro reato. L’udienza preliminare a meno di sette mesi dal decesso di Flavio Presuttari, 16 anni, e Gianluca Alonzi, quindicenne, scivolati dal sonno alla morte ognuno nel proprio letto, il 7 luglio scorso, dopo aver assunto il metadone che l’indagato aveva in casa come utente del Serd. E che confessò di aver venduto in cambio di 15 euro. Ad assistere Romboli l’avvocato Massimo Carignani, che potrebbe optare per la scelta di riti alternativi: «I fatti sono abbastanza chiari” si limita a dire riferendosi alla confessione piena che l’indagato, da qualche mese ai domiciliari in una comunità terapeutica, fornì ai carabinieri qualche ora dopo la tragedia.
Flavio e Gianluca, diranno i periti incaricati dell’autopsia e del tossicologico, se ne sono andati per colpa di una dose di metadone che, unita all’alcol, li ha fatti scivolare dal sonno alla morte. Il fisico dei due adolescenti, amici inseparabili, non era abituato a fare i “conti” con gli stupefacenti e purtroppo l’assunzione di metadone, ceduta loro il 6 luglio da Aldo Maria Romboli, fu un viaggio senza ritorno. 
«Dall’esame tossicologico emerge che, tenuto conto della loro età, il metadone, non una piccola quantità, ha attecchito subito in tutti gli organi - dice l’avvocato Giuliano Migliorati, uno dei legali che assiste la famiglia di Gianluca Alonzi. Questo tipo di sostanza, se assunta in dosi massicce, in soggetti giovani porta alla diminuzione progressiva della capacita di espansione dei polmoni». 
In aula l’avvocato Fabio Massimo Guaitoli, legale della mamma di Flavio, chiederà l’ampliamento dell’imputazione: «Mi batterò perché venga contestato formalmente l’omicidio - dice. Romboli ha detto di aver confezionato lui questa droga, che era una miscela composta da metadone e acqua.
Per i periti della procura questa miscela, data a un neofita di assunzione, può uccidere, ma sono convinto che quel tipo di miscela non può essere letale.

Per me c’era altro - aggiunge il legale - tracce di cocaina sono emerse dagli accertamenti tossicologici per cui è evidente che non si trattava solo di metadone e acqua».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Marzo 2021, 08:51
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