Emergenza donazioni di sangue: l'appello di Avis Umbria ai donatori è a «Non lavarsene le mani»

Emergenza donazioni di sangue: l'appello di Avis Umbria ai donatori è a «Non lavarsene le mani»

di Beatrice Martelli

TERNI        Comincia il 15 marzo la campagna di Avis  regionale Umbria per le donazioni di sangue: «Non lavartene le mani». Lo slogan, ideato dall’agenzia perugina Fattoria Creativa, fa riferimento non solo a una delle espressioni idiomatiche più comuni della lingua italiana, ma anche ad un gesto che negli ultimi tempi, nello scenario di pandemia globale, è sinonimo di uno dei pochi modi per salvare vite: ed è proprio su questo concetto che Avis vuole insistere. Ad oggi, infatti, in Umbria, si registra un crollo delle donazioni, con -2570 unità per il sangue e -9,2 per il plasma, con gravi conseguenze per i servizi ospedalieri, entrati in carenza. «Il servizio immunotrasfusionale più in carenza a Terni» dicono da Avis, «è al -15%».

E continuano a spiegare: «Avevamo bisogno di fare una campagna forte, che toccasse le anime dei nostri donatori e non solo, un'idea per infondere coraggio, e allo stesso tempo per esplicitare la richiesta di aiuto: senza sangue e plasma gli ospedali non riescono ad andare avanti». Ciò si affianca alla componente visiva: per veicolare il messaggio, Avis ha fatto ricorso ad una mano insanguinata, «da sempre simbolo di colpevolezza», rivoluzionando il modo di fare comunicazione, da sempre positivo, «rassicurante». La campagna comincerà a Terni, Narni, Amelia, Orvieto con una vela, e continuerà dal 22 marzo da Perugia al Trasimeno.


Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Marzo 2021, 20:36
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