Amelia, "Dov'è Barbara?" Strade interdette dalle restrizioni anti-Covid, la manifestazione viaggia sul web.

Amelia, "Dov'è Barbara?" Strade interdette dalle restrizioni anti-Covid, la manifestazione viaggia sul web.

di Francesca Tomassini

AMELIA - "Dov'è Barbara?" Un grido, un'invocazione. Per dieci anni salita dalle strade con pena e dolore ma anche rabbia e ostinazione, quella di una città che ancora aspetta la verità sulla scomparsa di Barbara Corvi, la trentacinquenne amerina svanita nel nulla il pomeriggio del 27 ottobre 2009. Quest'anno però, nell'anno che potrebbe essere quello della svolta nelle indagini (pochi mesi fa sono stati iscritti nel registro degli indagati il cognato e il marito di Barbara ndr) le vie che hanno sempre visto sfilare associazioni, privati cittadini e istituzioni per mantenere viva la memoria su una vicenda adombrata ancora da troppi misteri, a causa delle restrizioni anti Covid rimarranno deserte. Ma non mute. Il grido "Dov'è Barbara?" viaggerà sul web cercando di coinvolgere e raggiungere quante più persone possibile. L'iniziativa, organizzata dal Comitato Barbara Corvi, Libera contro le mafie, Forum Donne Amelia, con la partecipazione di Cesvol Umbria e l'associazione Oltre il visibile, si svolgerà interamente online e potrà essere seguita, dalle 18, in diretta dalla pagina facebook di Libera Umbria. "Quest'anno siamo state costrette a non abitare le piazze e le strade di Amelia con i nostri corpi - spiega la presidente del Forum Donne Amelia Rosa Garofalo- per chiedere sempre verità e giustizia per Barbara, ma era necessario esserci comunque. Esserci il 27, soprattutto, ma esserci ogni giorno con la consapevolezza che la memoria costruisce e qualifica una comunità. Ogni soggetto della comunità, associazioni, privati cittadini, istituzioni ciascuno nel proprio ruolo, è chiamato a "esporre" e rendere visibile tutti i giorni dell'anno il proprio impegno per Barbara Corvi, donna della nostra comunità amerina".

Durante la video conferenza interverrà anche l'avvocata di Libera Enza Rando, per parlare di una vicenda che dal punto di vista legale e delle indagini è ancora avvolta da troppi misteri. Dal quel famigerato 27 ottobre infatti, di Barbara non si è saputo più nulla. Non un messaggio, una telefonata, una lettera, soltanto una cartolina spedita da Firenze tre mesi dopo la sparizione e considerata solo un depistaggio dagli stessi inquirenti, in cui la donna affermava di stare bene ma di avere bisogno di stare un pò da sola. Una dinamica coerente soltanto con quanto affermato dal marito Roberto Lo Giudice, secondo cui il vero motivo dell'allontanamento sarebbe stato l'emergere della relazione extraconiugale che Barbara portava avanti da qualche tempo. Nonostante la versione del marito non avesse mai convinto nè familiari nè gli investigatori, il caso fu archiviato nel 2014. Dopo sei anni, quella che è stata considerata una vera e propria svolta nelle indagini. Durante la scorsa estate un pentito della ndrangheta è stato interrogato a La Spezia e poi, in quanto ritenuto a conoscenza di elementi importanti sul caso, trasferito a Terni per essere sentito dal procuratore Alberto Liguori a cui però si è rifiutato di rispondere. Ciononostante, il cognato è il marito di Barbara sono stati iscritti nel registro degli indagati.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Ottobre 2020, 09:05
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