Davide Pecorelli, il giallo dell'ex arbitro: dato per morto riappare (dopo nove mesi) sul gommone in avaria

Il giallo dell'ex arbitro Pecorelli dato per morto da 9 mesi: «Ero in vacanza»

di Luca Benedetti e Walter Rondoni

Lo cercavano, forse morto bruciato, al di là dell'Adriatico, in Albania. L'hanno trovato, vivo, dopo quasi nove mesi, in mezzo al Tirreno. Così il mistero di Davide Pecorelli, imprenditore di San Giustino Umbro, adesso ha un punto fermo. Ma l'ex arbitro dovrà spiegare molte cose. Anzi, tutto.
La prima battuta l'ha fatta ai carabinieri forestali che pattugliano le acque davanti all'isola di Montecristo (c'è il divieto di navigazione) e l'hanno trovato su un gommone, alla deriva: «Scomparso? Ero in vacanza». Poche parole che danno il polso del personaggio, ma che aggiungono mistero al mistero. La scomparsa in Albania, l'auto presa in affitto trovata bruciata con resti umani dentro, il telefonino che squillava a vuoto e la certezza degli investigatori albanesi ancora lo scorso maggio: «Non è morto».
LA STORIA
Davide Pecorelli, 45 anni, cercava in Albania la strada per uscire dal tunnel della crisi nel quale erano finiti i suoi saloni di bellezza tra Umbria e Toscana. Misteriosa la scomparsa. Clamoroso, ma quasi a misura di un uomo dalla sconfinata esuberanza, il ritorno. A dargli credito, sarebbe stato un lungo periodo scelto in piena autonomia per staccare dal mondo.

Davide Pecorelli, il giallo della sua scomparsa

 

Senza avvertire l'ex moglie, da cui ha avuto tre figli, Ianita, la compagna albanese che lo ha reso padre di un maschietto e che ieri è andata a Piombino per riportarlo a casa, o papà Renato, 86 anni. «Sono stati mesi di grande dolore, non sono più uscito di casa, mi stavo lasciando andare, quando mi hanno avvertito che Davide stava bene, mi sono sentito rinascere e nonostante abbia perso più di dieci chili sono tornate le forze, così sono andato a comperare qualcosa che piace a Davide», confessa l'anziano.

Davide Pecorelli, ritrovato vivo dopo nove mesi l'imprenditore perugino scomparso


Scoprirà che suo figlio è stato salvato da un mezzo navale dei Forestali, Reparto Biodiversità, di Follonica. «Era in grave difficoltà per il libeccio che si andava rinforzando», rivela il tenente colonnello Cristiano Berretta.

Senza documenti, senza cellulare, si è presentato: «Sono Davide Pecorelli». In caserma ha telefonato alla ex moglie, raccontato la sua verità e di «un paio di notti in un albergo all'isola del Giglio». Come gli sia stato possibile senza documenti e Green pass è un mistero. Non l'unico. Con quale mezzo è tornato dall'Albania? Era solo? Ha goduto di qualche aiuto? E mentre nel Paese delle Aquile derubricano la vicenda a farsa smascherata da un testimone, Pecorelli, domani incontrerà il procuratore capo di Perugia Raffaele Cantone. In procura è aperto un fascicolo aperto per omicidio volontario e traffico di droga.

 


LE DATE
Il 3 gennaio Davide Pecorelli sbarca all'aeroporto di Rinas, utilizzato già altre volte, da settembre 2020, per trasferte lunghe dai tre ai 15 giorni. Stavolta sarebbe restato un mese. Noleggia una Skoda Fabia. Il 4 gennaio il Gps dell'auto memorizza una lunga sosta a Scutari. Forse l'imprenditore di San Giustino vede è trattenuto da un incontro di particolare importanza.

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A sera scende all'Hotel Turizmi di Puka in una stanza da 10 euro a notte che libera in anticipo. Il 6 gennaio ultimi messaggi WhatsApp con un amico, che informa di un'agenda fitta di impegni, e con i familiari. L'8 gennaio sulla strada di montagna Gjegjan-Reps, ai confini col Kosovo, la polizia viene chiamata per un'auto a fuoco. Nell'abitacolo effetti personali riconducibili a Pecorelli e resti umani mai attribuiti. È l'inizio del giallo, non certo finito con una battuta.
 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Febbraio 2023, 15:00
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