Covid, l'incubo varianti su reinfezioni e vaccinati infettati. Rischia il rosso anche Terni

Covid, l'incubo varianti su reinfezioni e vaccinati infettati.Rischia il rosso anche Terni

di Fabio Nucci

PERUGIA - L’incidenza del contagio che cresce spostandosi progressivamente verso Terni, con lo spettro di una zona rossa per tutta l’Umbria, l’incognita delle varianti che oltre a mandare fuori controllo i dati ospedalieri hanno gettato un’ombra sulla campagna vaccinale, con 31 soggetti infettati dopo la finestra successiva alla somministrazione della seconda dose. Sono alcuni degli aspetti che descrivono, per usare le parole di Marco Cristofori, esperto del nucleo epidemiologico regionale, «un quadro epidemiologico abbastanza complesso». Aspetto ribadito dall’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto. «La curva purtroppo non è in frenata, ma è in salita: serviranno 14 giorni per stabilizzarla».
Con i casi settimanali passati dai 2.067 del primo febbraio ai 2.519 di ieri, il trend dell’epidemia resta crescente, pur con un andamento non aggressivo. Anzi, per il terzo giorno consecutivo, la media mobile è in discesa, passata da 367 a 359,9, poco sopra il dato di ieri, 363 nuovi positivi a fronte di 8.617 tamponi, 3.915 processati con test molecolare. «La curva dei contagi cresce con un andamento lineare e ciclico», aggiunge Cristofori. «L’indice Rt resta sopra uno, a 1,07, dato confermato anche da altre stime. Ci sono più malati che guariti (198 ieri, ndr) e l’andamento degli attualmente positivi è quindi crescente». L’aspetto anomalo è l’andamento dei dati ospedalieri. «Pur con meno contagi, abbiamo picchi elevati e più alti dell’ondata precedente. Le cose stanno andando in modo diverso».
Un dato “inquinato” dai cluster ospedalieri e dalle varianti per studiare l’impatto delle quali, il Nucleo epidemiologico ha avviato una ricerca selezionando 300 campioni di tamponi positivi da tutta la regione inviati a sequenziare all’Istituto superiore di sanità con cui è stata costituita una sorta di task force-varianti. «L’obiettivo è capire la diffusione sul territorio di quella inglese e brasiliana, caratterizzate da una maggior incidenza sui giovani e da una trasmissibilità più elevata», spiega Cristofori. L’ombra di tale evoluzione si allunga su due dati in particolare, i 42 soggetti reinfettatisi dopo la guarigione e i 31 vaccinati, risultati positivi a distanza di 8 giorni dalla somministrazione della seconda dose. «Stiamo studiando questa situazione – ha spiegato il commissario per l’emergenza Covid, Massimo D’Angelo – anche con riferimento alla presenza della variante brasiliana».
Benzina sul fuoco del contagio che rischia di portare l’intera regione in fascia rosso scuro, come indica l'ultima mappa dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. «A dire se anche la provincia di Terni dovrà entrare in fascia rossa sarà il Cts», spiega il direttore regionale della Salute, Claudio Dario. «Non è da escludere, ma si stratta di una scelta strategica legate agli esiti delle ricerche epidemiologiche». «Si tratta di misure per contenere la diffusione del virus secondo il principio della massima precauzione – aggiunge D’Angelo – per ridurre il rischio, le occasioni di aggregazione e, quindi, la diffusione».

La mappa dell’incidenza dei casi sulla popolazione disegna un quadro in evoluzione che da Trasimeno e Perugino si è esteso verso Sud, con oltre 300 casi ogni 100mila abitanti. I nuovi casi giornalieri restano elevati a Perugia (77), Bastia (39), Assisi (34) e Foligno (21), con crescite “anomale” anche a Montecchio (+5) e Città della Pieve (+10). Altri 9 i decessi, in salita dal 2 gennaio: 4 pazienti abitavano a Perugia, gli altri ad Arrone, Bastia, Spello, Foligno e fuori regione.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Febbraio 2021, 09:15
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