Coronavirus, centinaia di anziani senza la quattordicesima: ecco perché

Coronavirus, centinaia di anziani senza la quattordicesima: ecco perché

di Selenio Canestrelli
Quattordicesima in ritardo per molti pensionati, e c’è chi dovrà attendere settimane prima di riceverla allo sportello o nel proprio conto. Sarebbero centinaia i titolari di rendite pensionistiche che non hanno ricevuto ancora il bonus estivo di luglio e questo, pare, a causa del rallentamento dei controlli incrociati che in molti casi, appunto, non sarebbero ancora andati a buon fine. Quindi tutto è rimandato ad agosto o, alla meno peggio, a settembre. «L’Inps è indietro a causa del lockdown per le certificazioni dei congiunti del pensionato avente diritto al bonus e altre pratiche – dice Mario Bravi, segretario generale dello Spi Cgil provinciale di Perugia – L’Istituto ci ha assicurato che nella prossima rata di pensione la situazione dovrebbe tornare alla normalità. Noi, comunque non molleremo la presa. Anche perché a molti questi soldi aggiuntivi servono e molto. Tante sono state le segnalazioni di quattordicesime non pagate ad esempio nelle zone di Bastia Umbra e nell’assisano, ma la situazione è a macchia di leopardo in tutta la regione».

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Insomma, chi non è riuscito ad averla adesso con molta probabilità l’avrà sotto il solleone, con il sindacato che sollecita l’Inps a fare presto, soprattutto per le nuove posizioni per le quali non hanno ancora provveduto a stabilire il diritto o meno a ottenere la somma aggiuntiva alla pensione che va da un minimo di quasi 400 euro fino ad un massimo di 600 euro circa. Infatti, la quattordicesima ai pensionati non spetta a tutta la platea che in Umbria supera i 250mila iscritti all’Istituto di previdenza, ma, mediamente, a quasi 50mila pensionati. Una somma che va a tutti quei pensionati di almeno 64 anni che hanno un reddito complessivo fino a un massimo di 1,5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti fino al 2016 e fino a 2 volte il trattamento minimo annuo del Fondo lavoratori dipendenti dal 2017 e a tutti quelli che sono in pensione da lavoro privato, pubblico e autonomo con un tetto di reddito ben preciso. Importante sapere che il pagamento, anche per quest’anno, viene effettuato d’ufficio per i pensionati di tutte le gestioni sulla base dei redditi degli anni precedenti.

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«Per coloro che perfezionano i prescritti requisiti entro il 31 luglio dell'anno di riferimento – fa sapere l’Inps - la prestazione viene liquidata sulla rata pensionistica di luglio. Invece, per coloro che perfezionano il requisito anagrafico richiesto dal primo agosto in poi, la corresponsione è effettuata con una successiva elaborazione sulla rata di dicembre dell'anno di riferimento. La quattordicesima viene riconosciuta in via provvisoria in presenza delle condizioni prescritte dalla legge, e viene successivamente verificata sulla base dei redditi consuntivi non appena disponibili». Ed è proprio qui che potrebbero verificarsi problemi, in quanto la somma è concessa in via provvisoria perché calcolata in base alle denunce reddituali passate e se nelle ultime due denunce dei redditi qualcosa è cambiato il rischio potrebbe essere quello di dover restituire tutto o in parte il bonus. Intanto, l'Umbria mantiene ancora il record del numero dei pensionati: tre umbri su dieci sono pensionati. Una cifra da record, superiore alla media nazionale e superiore a regioni quali Lombardia, Calabria, Marche, Emilia Romagna e Piemonte. A far alzare il numero è il totale delle pensioni cosiddette assistenziali (anche di invalidità) pagate ai cittadini con scarso reddito o insufficiente, indipendentemente dal versamento dei contributi dopo il raggiungimento del 65esimo anno di età.
Ultimo aggiornamento: Domenica 12 Luglio 2020, 12:08
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