TERNI - «Molto del successo si deve agli artisti e quindi a Carlo Pagnotta che li ha scelti». Francesca Ceccacci, vice presidente della Fondazione Umbria Jazz, saluta la città che ha celebrato il Weekend di fine estate targato Uj. «Che l’ha letteralmente abbracciato - afferma la Ceccacci – senza farsi mai scoraggiare, neanche dalle previsioni meteo». Con il gran caldo e il timore che le cateratte del cielo si aprissero da un momento all’altro ( e così è stato anche se solo per mezz’ora), ha assistito imperterrito al primo concerto sul palco dell’anfiteatro Romano affidato a JP Bimeni, vera rivelazione di questa edizione. E poi agli spettacoli di Mario Biondi e di Christian De Sica. Duemila gli spettatori paganti. Diecimila le presene totali: nei club, nelle piazze, al Baravai e alla Cascata delle Marmore, dove sono tornati i Funk Off. L’afflusso di gente ha fatto vivere un clima di festa a negozi e ristoranti, costretti il più delle volte a mandare via i clienti, tanto era il lavoro nei quattro giorni di festival. Non solo nei Club (Pazzaglia, Fat, Mishima, L’Ecurie, Rendez Vous, Caffè del Corso): in tutti i bar e ristoranti del centro è arrivata la tanto attesa boccata d’ossigeno. «Ha influito sapere che c’erano i concerti gratuiti nelle piazze. Ha fatto la differenza il palco in piazza Tacito».
«Diciamo che siamo stati anche molto fortunati ad intercettare JP Bimeni, che per me è un grande, ma molti ancora non lo conoscono. E infatti è stato il solo concerto a non registrare il tutto esaurito». Carlo Pagnotta, ideatore e direttore artistico del festival, spiega le difficoltà che si incontrano a costruire un cartellone quando gli artisti hanno finito i loro tour o ancora devono iniziarli: «Settembre è un mese difficile. Bello per il clima anche se ci sono pochi turisti in Umbria. E a riguardo va tenuto in gran considerazione il fatto che essendoci meno turisti che a Pasqua, ed essendo state tante le presenze in questi quattro giorni, Terni ha risposto benissimo. Si può tranquillamente dire che i ternani hanno abbracciato il festival, non lo hanno semplicemente ospitato». E’ stata un’edizione sold out sotto ogni punto di vista, che ha animato le vie della città grazie ad Accordi Disaccordi e Good Fellas tra musica gipsy e swing, Mauro Ottolini con due progetti, i pianisti Olivia Trummer e Lorenzo Hengeller, il quintetto con Jim Rotondi e Piero Odorici e i quartetti di Rosario Giuliani e Gianni Cazzola, Angela Mosley con i Blu Elements.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Settembre 2022, 01:00
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