Dalla “lettera scarlatta” alla “lettera che spacca”, il passo è breve. Basta un presidente come Stefano Bandecchi che chiede al suo allenatore di firmare un documento con gli obiettivi della Ternana e basta un tecnico come Cristiano Lucarelli che concorda, prende atto e firma. Tutto ciò è sufficiente a scatenare il dibattito tra i tifosi. Il presidente spegne ogni polemica e ogni sorpresa dicendo che tra lui e Lucarelli non c’è stato mai alcun problema e che i due hanno semplicemente condiviso gli stessi obiettivi, tuttavia a Terni se ne continua a parlare. In piazza, “guelfi” e “ghibellini”, tra chi ritiene giusta la decisione di Lucarelli di firmare e andare avanti e chi pensa che il tecnico non avrebbe dovuto accettare una condizione così. In gernerale, si ritiene bizzarra l’idea di un presidente di chiedere al suo allenatore di firmare una lettera di intenti su questioni legate alla rosa, ai metodi di allenamento, ai moduli tattici, ai campi e pure a cosa dire e non dire. La trovata inedita della lettera, oltre ad aver trovato perplesso anche il presidente dell’Associazione italiana allenatori Renzo Ulivieri, scatena pure le fantasia sui social media. Post e meme, non solo a Terni ma anche tra i tifosi rivali perugini e i gruppo vicini alle vicende del Perugia. Il testo della lettera firmata da Lucarelli, ritoccato graficamente con trucchi grafici anche semplici, viene sostuito con le ricette tipiche, o con quello della celebre lettera di "Totò, Peppino e la malaffemmina".
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Maggio 2022, 10:55
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