Bandecchi-Lucarelli, raccomandata senza ritorno: "Se il mister condivide, firmi"

Bandecchi-Lucarelli, raccomandata senza ritorno: "Se il mister condivide, firmi"

di Paolo Grassi

Bandecchi e Lucarelli tra una risposta ancora sospesa e una clamorosa quanto inattesa aria di separazione anticipata. E sul futuro della guida tecnica della Ternana, spunta ora una lettera, tipo raccomandata senza ritorno, da far firmare allo stesso Lucarelli. Firmare o lasciare. E nell’ambiente volano già, come avvoltoi, nomi suggestivi, o fantascientifici, tipo Filippo Inzaghi. Il presidente Stefano Bandecchi aspetta da mister Cristiano Lucarelli la risposta sulla condivisione degli obiettivi ambiziosi della prossima stagione e su un impegno a dare il massimo giocando con questa squadra più quattro ritocchi. Ma il presidente mette tutto per iscritto, elencando tutte le condizioni e le ambizioni, compreso il modulo con cui giocare, con tanto di spazio in calce per l’autografo del tecnico. Se firma vuol dire che accetta, se non firma vuol dire che non accetta. Nel secondo caso, tirerebbe una bella aria di divorzio. Per capire il contenuto della lettera, basta sintetizzare ciò che il presidente vuole e che ha più volte detto nelle ultime settimane. Come prima condizione, lottare per la serie A. Lui vuole andarci. «Dritti o a rotoli che sia, dobbiamo provarci». Ci crede e vuole che pure Lucarelli ci creda. Al tecnico mette a disposizione la squadra di quest’anno («con la quale saremmo dovuti arrivare nelle prime posizioni») integrata solo da quattro nuovi innesti. Quattro giovani. Trovarli, sarà compito del direttore sportivo Luca Leone.

Il presidente ha già fatto capire di sapere cosa serve: «La difesa ha preso 61 gol, so pure che va rafforzato il centrocampo. Leone ha ampia possibilità di scelta tra quattro giovani, ma che siano giovani validi e in grado anche di fare la serie A». Tradotto, potrebbero essere pure quattro contratti (o prestiti) pluriennali, come investimenti per il futuro. Quattro in arrivo e quattro in partenza, cioé quelli che hanno giocato di meno, da mandare altrove. La squadra sarebbe fatta.

Il tecnico dovrebbe metterla in campo e farla vincere, coi moduli che chiede Bandecchi: 4-2-3-1, in alternativa 3-4-3 o 4-3-3. Idee chiare pure sui calciatori cardine. «Davanti giocheremo con Partipilo, Donnarumma, Falletti e Pettinari». A centrocampo, ha individuato l’insostituibile: «Chi batte più di frequente i calci d’angolo? Chi batte le punizioni da destra e da sinistra? Palumbo.

E allora, come potremmo mai prescindere da lui?». Ma pare che proprio i gioielli comincino a far gola ad altri. Al Bari che pensa a Donnarumma, al Bologna interessato a Partipilo, al Pordenone che vorrebbe Pettinari. Ma sui “top player”, Bandecchi ha già detto come la pensa: «Non li cederemo. Puntiamo su loro. Certo, se mi offrissero 20 o 25 milioni, se ne potrebbe pure parlare». Ora Lucarelli deve pensarci, rispondere… e firmare. Se non firmasse, potrebbe finire qui la sua avventura rossoverde nonostante un primo anno con campionato vinto a suon di record e altri tre anni di contratto davanti. Si aspettano segnali dal tecnico, che è lì, in mezzo al campo, a dirigere gli allenamenti, guardandosi le spalle dalle ombre che gli piombano addosso. A partire da quelle dei primi nomi per un suo eventuale successore. Oltre al “solito” Fabrizio Castori, ecco pure Inzaghi, ipotizzato dal sito SerieBnews. L’ex bomber nega ogni contatto, trincerandosi dietro a un no comment. Lui è ancora in causa con il Brescia che lo ha esonerato (a giorni, l’udienza) nonostante una clausola che non sarebbe stata rispettata. Ma pare che Inzaghi stia in realtà valutando più piste possibili, in primis addirittura quella del Monza. E qui viene fuori una coincidenza: il Monza è di Silvio Berlusconi, che è amico di Bandecchi ed ha avviato con lui l’Universitas Libertatis. Una cosa è certa. Pure quest’anno, in casa rossoverde, non c’è verso di vivere un post campionato tranquillo.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Maggio 2022, 03:15
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