Ast, viceministra Todde: «Valorizzare prodotto sostenibile. Europa invasa da acciaio cinese, turco e indiano»

Ast, viceministra Todde: «Valorizzare prodotto sostenibile. Europa invasa da acciaio cinese, turco e indiano»

di Lorenzo Pulcioni

«La vendita di Ast tra le priorità del Mise insieme a Whirlpool ed Elica». Lo ha detto la viceministra dello sviluppo economico Alessandra Todde dopo la conferma della delega alle crisi aziendali. Delle 97 vertenze di cui si occupa attualmente il Mise, nello specifico ci sono 62 tavoli aperti e 35 di monitoraggio.

«In questa settimana, dopo aver ricevuto le deleghe - spiega la Todde - ho lavorato per fare un calendario e riuscire ad avere una strategia per gestire le vertenze, strategia che deve passare per dei tavoli settoriali. Risolvere vertenze senza avere gli strumenti giusti, anche di politica industriale, è un'illusione e io vorrei essere concreta». Nell'elenco di priorità ci sono «Whirlpool, Elica, Fabriano, tutte le crisi sul siderurgico, la vendita di Ast, Piombino, Tws, le vertenze sarde di lunghissima data come Ex Alcoa e EurAlummina. Un lungo elenco e tanto lavoro da fare».

Sull'acciaio, secondo la viceministra, serve una battaglia europea e penalizzare chi produce diversamente dai prodotti sostenibili. «L'Italia in questo momento deve decidere quale ruolo vuole avere sul mercato.

L'Europa è invasa da acciaio cinese, turco, indiano. Se vogliamo competere ed essere protagonisti, non dipendenti, è fondamentale. Bisogna capire che ruolo vogliamo giocare ma soprattutto impegnarsi a far ripartire un sistema. E' inutile che produciamo in maniera sostenibile quando poi continuiamo con dei prodotti che non lo sono. Come si fa? Combattendo in Europa. Pensiamo sempre che le regole debbano essere nazionali. Invece noi lavoriamo in questo momento per cambiare un modello con cui dobbiamo fare i conti. L'Ilva è stata studiata in passato per fare acciaio di massa, questo non è più possibile. Ast Terni fa acciai speciali. Piombino fa il lungo. Bisogna capire come fare all'interno di questo tipo di produzione, che dovrà essere la base della ripartenza. Il tema è fare in modo che la voce della produzione in Europa si senta e non si tolleri il fatto che le mele vengano mischiate con le pere. Se abbiamo un prodotto che viene prodotto in maniera sostenibile va valorizzato, penalizzando chi lo produce diversamente».


Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Aprile 2021, 19:18
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