Falso Reggiani sequestrato a Perugia in casa di commerciante d'arte: stava per essere venduto a 15mila euro

Falso Reggiani sequestrato a Perugia in casa di commerciante d'arte: stava per essere venduto a 15mila euro

di Michele Milletti

PERUGIA Un Reggiani tra i pezzi d’arte contemporanea acquistati e da rivendere a suon di migliaia d’euro. Mica roba da poco, dal momento che il maestro Massimo Reggiani è considerato uno dei principali esponenti dell’astrattismo italiano.
Peccato che quel Reggiani sia falso. In tutto e per tutto attribuibile all’opera dell’artista scomparso nel 1980, ma falso. Così vicino per colori e stile all’opera del maestro da poter essere considerato un dipinto ancora sconosciuto, e invece realizzato da mani sapienti e di un livello artistico non secondario. Ma sempre e comunque mani di falsari.
IL SEQUESTRO
Questo hanno trovato e sequestrato i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Perugia, diretti dal maggiore Guido Barbieri, nella casa di un commerciante perugino d’arte. Casa-negozio, dal momento che la sede della sua attività è proprio all’interno della sua abitazione. I militari perugini hanno bussato alla porta del commerciante su delega della procura di Bari e in ausilio ai colleghi del Tpc di Bari, che nel corso dell’indagine hanno ricostruito la genesi e il percorso di questa come di altre 59 opere giungendo così a stabilire che si trovava in quell’abitazione-atelier di Perugia.
I carabinieri agli ordini di Barbieri hanno sequestrato l’opera, che nel giro di breve sarebbe stata venduta intorno ai quindicimila euro, e al tempo stesso hanno notificato l’iscrizione nel registro degli indagati per il commerciante d’arte con l’accusa di ricettazione. Accusa ovviamente tutta da dimostrare, con il commerciante che avrà modo di spiegare la propria versione dei fatti e anche la correttezza del proprio operato.
L’INDAGINE
L’inchiesta, iniziata nel 2019 dalla segnalazione dell’Associazione per la tutela delle opere di Mauro Reggiani che denunciava un’insolita e continua richiesta di verifica di autentiche di dipinti, ha permesso di accertare che opere falsamente attribuite all’artista venivano immesse sul mercato nazionale grazie alla complicità di gallerie, collezionisti privati e mercanti d’arte, prevalentemente attraverso l’utilizzo di piattaforme e-commerce.
In particolare un mercante abruzzese, attraverso una serie di intermediari su tutto il territorio nazionale, avrebbe messo in circolazione le opere false, risultate copie di dipinti autentici, riproduzioni estrapolate dal catalogo generale delle opere di Reggiani, geometricamente identiche ma con colorazioni diverse da quelle originali.

Le opere sequestrate, proposte in commercio a prezzi compresi tra 15.000 e 70.000 euro, avrebbero fruttato oltre un milione di euro. Moltissime le vittime del raggiro che si sono ritrovate in casa dipinti falsi pagati migliaia di euro.


Ultimo aggiornamento: Domenica 16 Gennaio 2022, 10:15
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