All'Anfiteatro romano di Terni
l'ultima notte è di Lodo e Bebo
di Aurora Provantini
Il lavoro teatrale nasce unendo il linguaggio contaminato di “Altri libertini” (opera di Tondelli che mette insieme parlato giovanile degli anni ottanta, dialettismi emiliani, riferimenti letterari alti, il linguaggio della musica, del cinema e del fumetto) alle raffinate fantasie combinatorie delle “Città invisibili” di Calvino, in un dialogo a due voci che suona come la musica dello Stato Sociale: imprevedibile, sfrontato, geniale. Lodo e Bebo, rispettivamente voce e beatmaker dello Stato Sociale dimostrano di essere altro, in questo reading. Per Lodo: «chi utilizza una forma espressiva credo sia obbligato a venire allo scoperto, a fare capire cosa pensa, cosa gli piace, a far comprendere insomma da che parte sta nella vita. È a quel punto che posso identificarmi con una persona». «Da un paio di mesi - spiega - abbiamo ripreso l’attività teatrale con Libertini Invisibili e siamo molto felici di riprenderci uno degli spazi che più preferiamo in assoluto: il palco». Lodo è già stato in Umbria in moltissime occasioni con la band, ma con questo spettacolo è la prima volta. E dell’Umbria ama «quasi tutto tranne la giunta di destra» - afferma Lodo.
Per il pubblico ternano Lodo leggerà alcuni stralci di Altri Libertini e Bebo alcuni passaggi de Le Città Invisibili. «Ho una grande passione per la letteratura americana del Novecento: Raymond Carver, David Foster Wallace, Philip Roth – interviene Bebo - solo per fare alcuni nomi. Ma amo anche molti autori italiani contemporanei. All’Anfiteatro Romano porteremo un incontro-scontro fra due autori contemporanei a cui siamo molto affezionati». Con i due artisti bolognesi, classe 1986 (entrambi), si chiude la rassegna Baravai organizzata dalla cooperativa Le Macchine Celibi, in collaborazione con Letz Wine, Fat Art Club, We Reading, Degustazioni Musicali, Caos - Centro arti opificio siri ed Ephebia, e con il Comune di Terni.
A bilancio di un mese di eventi all’Anfiteatro, che ha potuto garantire in sicurezza un totale di 320 posti a serata, c’è un dato: oltre duemila spettatori hanno assistito agli spettacoli di artisti come Nicolò Fabi, Elio Germano, Francesco Motta, Francesco Montanari, Margherita Vicario. In un periodo così difficile ci è voluto coraggio a decidere di ripartire con un progetto tanto ambizioso e con un cartellone così importante. «Durante la fase di programmazione siamo stati spesso assaliti da dubbi e preoccupazioni – spiegano gli organizzatori – ma la consapevolezza che c'era bisogno di risvegliarsi a livello culturale ed artistico, ci ha dato la forza di andare avanti. La risposta del pubblico ci rende felicissimi e ancor più consapevoli che nel nostro territorio si può pensare di fare qualcosa di grande».
Ultimo aggiornamento: Sabato 19 Settembre 2020, 18:34
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