Acquasparta, l'edicola di Francesco Ammirati:
«Navighiamo a vista e teniamo duro,
noi sentinelle dell'informazione dal 1956»
di Aurora Provantini
«Quando esce il decreto Conte che fa chiudere ristoranti, bar, negozi, lasciando a noi giornalai la possibilità di restare aperti definendoci presidio essenziale di democrazia, non ci ho pensato due volte a munirmi del materiale necessario per distribuire i giornali in sicurezza. Con guanti, mascherine, disinfettante e lo spirito con cui apro ogni mattina, proseguo l’attività anche se gira meno gente e gli incassi sono diminuiti. Se i giornali escono è bene che noi edicolanti li distribuiamo. E visto che è necessario far rispettare le distanze assicurandosi di far entrare una persona alla volta, mi faccio aiutare da mio cognato Fabio».
Ammirati si abbassa la mascherina per raccontare come va la giornata ai tempi del Coronavirus: «Ci mancano i bambini, ma non perché sono sinonimo di vendite, ma in quanto è bellissimo vederli per mano ai loro nonni, che scelgono un giocattolo, lanciano uno sguardo ammiccante, aspettano la conferma del nonno per l’acquisto, e se ne vanno soddisfatti. Adesso si vende soprattutto Il Messaggero, che con la cronaca locale dà informazioni esatte su quello che accade nel territorio, e le enigmistiche».
«Se c’è preoccupazione? Tanta. Sia per l’emergenza sanitaria, che per le conseguenze economiche che questa porterà. La nostra categoria andrà sostenuta con agevolazioni importanti e sconti sulle imposte comunali, più una rivisitazione dell’agio sui prodotti. Per ora navighiamo a vista e teniamo duro, perché siamo le sentinelle dell’informazione».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Marzo 2020, 13:42
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