Soggiorno "long stay" con tutti i comfort: la formula del Marriott è vincente e a Londra si raddoppia con il Residence Inn

Soggiorno "long stay" con tutti i comfort: la formula del Marriott è vincente e a Londra si raddoppia con il Residence Inn

di Sabrina Quartieri
Tutte le mattine Sharon e Maya scendono a fare colazione in pigiama. Poi, si chiudono in palestra per l’allenamento quotidiano e, subito dopo, si preparano per andare a lavoro. Le due 21enni israeliane sono a Londra da qualche mese per partecipare a un training a Heathrow. Per la loro permanenza in città hanno scelto il Residence Inn by Marriott London Kensington, situato ad ovest, non lontano dall’aeroporto. «Per noi è l’hotel migliore – raccontano le ormai amiche di Tel Aviv che condividono una delle 319 suite della struttura – perché ci sentiamo a casa, l’ambiente è informale e il personale delizioso. In più, abbiamo una sala pesi e una lavanderia a disposizione e la sera ci possiamo cucinare, senza dover per forza andare a cena fuori. Il supermercato - aggiungono le giovani clienti - è proprio qui di fronte».
 
 

 
Primo per dimensioni in Europa e terzo nel mondo dopo Chicago e Washington, l’hotel del gruppo Marriott International pensato per il “long stay” (che si aggiunge alle oltre 700 proprietà di questa tipologia), è stato inaugurato a maggio scorso e arriva nella capitale inglese dopo il suo gemello di London Bridge, aperto già da un anno. «La soluzione abitativa a metà tra una casa e un albergo è sempre più richiesta», spiega John Wagner, cofondatore di Cycas Hospitality, responsabile del management del Residence Inn (la proprietà è di un’affiliata di Starwood Capital Group). Per tale ragione l’offerta londinese è stata raddoppiata: «In Europa la domanda per le nostre strutture è alta, perché da noi le persone si sentono a casa», spiegano John Licence, Vice Presidente Premium and Select Brands Europa per Marriott International, e Janis Milham, Vice Presidente Senior, Marriott Classic Select Brands del gruppo. «Continueremo ad espanderci. Presto saremo in Francia, in Germania e in Turchia, dove dal Medio Oriente i viaggiatori vanno a fare shopping. Per quanto riguarda l’Italia, stiamo studiando il mercato e – precisano i due executive – siamo interessati sia a Milano che a Roma».
 
Intanto, non mancano i clienti business che pernottano nell’hotel di Warwick Road e che arrivano proprio dal Belpaese. Come i ragazzi che, nei mesi scorsi, sono stati qui per fare training negli Starbucks, in vista dell’apertura del primo negozio in Italia. Al Residence Inn, se la sera si stacca tardi dal lavoro e non si ha tempo di fermarsi al supermercato, c’è la possibilità di ordinare la spesa alla reception e trovare ogni cosa sistemata al suo posto, una volta rincasati. E il servizio non prevede alcun costo, se non quello dei prodotti acquistati. Ancora: per i “business travelers” che vogliono staccare qualche giorno e andare a fare un weekend altrove, la struttura mette a disposizione una zona sicura dove poter lasciare i bagagli. Per chi resta, la lobby con bar è lo spazio ideale per fare network in un ambiente confortevole che guarda al design, mentre la game room è l’accogliente microcosmo per divertirsi in compagnia di nuovi amici. Ma oltre a tirocinanti e a consulenti che optano per l’extended stay, all’hotel di Kensington (metro Earls Court) si incontrano anche i viaggiatori leisure, in città solo per qualche giorno. E si tratta soprattutto di famiglie, che non rinunciano a una suite con la cucina attrezzata e con uno spazio aperto per non perdere di vista i bambini (i prezzi per gli alloggi con terrazza panoramica superano i 300 euro).
 
L’hotel di Kensington, per aiutare i clienti a prendere confidenza con la città, ha ideato il programma “Take Residence”, con tante attività a cui è possibile prendere parte durante la permanenza: si va dalle lezioni di yoga con la coach di Rooted London Pandora Paloma nel rooftop al decimo piano, agli insoliti tour The Midnight Run, per esplorare gli spazi urbani tra giochi e aneddoti in compagnia di un giovane poeta. E per i più golosi, ci sono gli itinerari del gusto nell’antichissimo Borough market. A pochi minuti da London Bridge, il mercato frequentato dai local al “lunch time”, non delude mai. Specie se il percorso è consigliato dai food blogger partner del Residence Inn. Le delizie da non perdere sono la raclette e i toast al formaggio al Kappacasein dairy; il Sunday roast, il fish and chips e l’english breakfast al ristorante Roast; i “sausage rolls” di The ginger pig, uno shop aperto 25 anni fa, che vende carne di qualità di una fattoria dello Yorkshire. Lasciandosi alle spalle l’ingresso principale, e addentrandosi nella parte più centrale del market, si possono assaggiare i tipici “bubble bap”, comodamente seduti ai tavolini del Cafè di Maria, gestito dalla figlia di due immigrati italiani. Da Richard Haward’s Oyster invece si allevano e si provano le ostriche, mentre a Le Marché de Quartier si acquistano prodotti francesi come il fois gras e il “Duck confit”, re dello street food parigino. Usciti dal mercato, alla pasticceria Bread Ahead, che è anche un ottimo forno e una scuola di cucina (il Residence Inn ospita workshop per i clienti), i “must” sono i doughnuts alla crema e al cioccolato. Al Monmouth, infine, con due pound si beve un buon espresso.
 
Per un’uscita in autonomia, invece, si può partire dalle location più vicine all’hotel. Come il Kyoto garden di Holland Park, un angolo green che ricorda un giardino giapponese, dove si incontrano pavoni intorno al grazioso laghetto con cascatella. Se si ha voglia di arte e cultura, si raggiungono facilmente The Kensington Olympia Exhibition Centre, The Victoria and Albert Museum, The Science Museum, The Royal Albert Hall, e The Natural History museum. Ancora: alla fermata della metro Earls Court, si prende la district line dopo aver ricaricato la immancabile oyster card, per arrivare in uno dei luoghi più incredibili di Londra: Kew Gardens (che è anche il nome della fermata). Ideale per una gita fuoriporta, l’area verde Patrimonio dell’Umanità Unesco inizia al Victoria gate, porta d’ingresso dei Royal Botanic Gardens.
 
Andando a destra, ci si immerge in un profumatissimo roseto; dirigendosi a sinistra, si approda alla Temperate House, il padiglione di vetro più grande del mondo, scrigno di 1500 specie floreali provenienti dalle zone temperate di tutto il Pianeta. In stile vittoriano, la struttura restaurata da poco incanta i visitatori con piante grasse, alberelli di macadamia e cespugli di bambù. Lasciata la “glasshouse”, si prosegue verso l’altissima Pagoda che domina un grande prato, set perfetto per un picnic all’inglese. La tappa più ambita dai bambini è invece il Treetop, un percorso a diversi metri da terra nel regno dei volatili e tra le chiome degli alberi, per ammirare gli sconfinati giardini dall’alto. Una volta scesi, con pochi minuti ci si ritrova lungo i margini del laghetto di Kew Gardens, dove le anatre e i cigni si muovono indisturbati. Prima di rientrare al Residence Inn, per concludere la giornata all’insegna del buon cibo, si scende con la metro a Notting Hill Gate e ci si siede al The Shed. Il ristorante, intimo e pieno di sorprese nel menu, propone delle portate piccole ma numerose. Così, è possibile assaggiare un po’ di tutto. Come la mousse al formaggio di capra, il burro salato affumicato, le salsicce, l’insalata con la feta e una prelibata cheesecake al cioccolato. Ma se volete essere certi di trovare posto, non dimenticate di prenotare!
 
 
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Settembre 2018, 17:56
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