Matera capitale della cultura e del futuro: in 4 anni +152% di turisti

Matera capitale della cultura e del futuro: in 4 anni +152% di turisti

di Valeria Arnaldi
Un aumento della partecipazione agli appuntamenti culturali pari al 30%, il 50% dei cittadini pronti a impegnarsi in volontariato, un incremento del 152% del turismo e del 120% della reputation rate dell'ospitalità. Sono i dati 2012-2016 a raccontare il fermento di Matera (nella foto, il presidente Mattarella e una veduta della città) e, soprattutto, a illustrare la forza con cui ha accolto il titolo e la sfida di Capitale europea della Cultura per il 2019.

Quanto basta per sollecitare, accanto all'impegno pubblico, quello dei privati. Ed è stato proprio per invitare i privati a partecipare all'impresa, che dopo quindici anni riporta in Italia la Capitale della Cultura, che ieri a Roma si è tenuto un incontro di presentazione del progetto e del bando rivolto ad operatori economici di tutto il Paese. 

Presente anche il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini: «Matera riuscirà a cogliere tutte le opportunità che la designazione a Capitale Europea della cultura 2019 porta con sé. Non si tratta della sfida di una città o di una regione, ma di tutto il Paese». E soprattutto è una sfida che si può vincere. «Matera sarà uno dei primi progetti del Piano Strategico per il Turismo», ha affermato Franceschini, sottolineando la «stupenda storia di riscatto che, in tempi brevi, ha trasformato luoghi della miseria in luoghi di ricerca». Consistente il budget, pari a 52 milioni di euro. Per un anno, dal 19 gennaio 2019 al 20 dicembre 2019, di evento in evento, Matera racconterà la sua filosofia Open Future.
 
Saranno cinque i temi portanti, legati ad altrettanti itinerari turistici nella città: Futuro remoto, Continuità e rotture, Utopie e Distopie, Radici e percorsi, Riflessioni e connessioni. In programma, quattro grandi mostre, a partire da 'Ars Excavandi'', indagine internazionale sulle città 'scavate'' nella pietra. Fondamentali, i progetti di ODS-Open Design School, prima scuola di design in Europa fondata sull'Open Culture, e I-Dea, l'Istituto Demo-Etno Antropologico, che agirà come museo diffuso.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Luglio 2017, 08:53
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