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Proprio questa competizione ha fatto sì che i colossi allegorici in cartapesta siano divenuti negli anni sempre più spettacolari e imponenti, frutto di un lavoro che dura un anno intero e che ha trasformato il Carnevale di “Magunopoli” – così viene chiamata Borgosesia nei giorni della festa – in uno degli eventi più caratteristici dell’intero Stivale. Una festa che si celebrerà anche a tavola a partire dalla busecca (una caratteristica ricetta a base di brodo di verdure e trippa) e proseguendo con il “Magunella Bierfest”, che dal 6 al 9 febbraio proporrà quattro giorni all’insegna dell’enogastronomia bavarese, con birra a fiumi e spettacoli di musica dal vivo tutte le sere.
Intanto una piccola Venezia è pronta a prendere vita nel cuore della provincia di Arezzo grazie al Carnevale dei Figli di Bocco, frutto della fantasia degli abitanti di Castiglion Fibocchi. In programma l’8, 9, 15 e 16 febbraio, la festa avrà come indiscusse protagoniste delle splendide maschere barocche che saranno in bella mostra nel corso del colorato e allegro corteo. Una tradizione legata a doppio filo alla storia del Comune, che vede le sue origini nel XII secolo, quando la famiglia dei Pazzi subentrò nel governo del feudo ai Guidi. Tra loro spiccava Ottaviano Pazzi, soprannominato Bocco per una deformazione del viso: proprio a lui deve il nome il borgo toscano. E “figli di Bocco” si sono ribattezzati coloro che da quasi vent’anni tengono vive alcune tradizioni locali, prima fra tutte quella delle feste a corte in maschera, cui aveva accesso anche il popolo: un Carnevale al quale partecipano oggi duecento figuranti in costume, con il volto coperto dalle classiche maschere veneziane.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Febbraio 2020, 15:24
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