BTO 2020, il futuro del turismo è Onlife: dal microchip sottopelle all’esperienza sugli alberi

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di Silvia Natella
Soluzioni personalizzate, realtà aumentata, riconoscimento biometrico e servizi sempre più cash free. Di tutto questo si è parlato al BTO2020, la due giorni dedicata al binomio turismo e tecnologia, dove il futuro è già presente. A Firenze, il 12 e il 13 febbraio, 180 speaker di 11 Paesi diversi hanno fornito una fotografia del travel in piena rivoluzione. Novanta eventi hanno tracciato l’identikit del viaggiatore di domani, che sceglie itinerari personalizzati, prenota online vivendo la sua meta prima virtualmente ed è attento a un mondo dell’accoglienza sempre più ecosostenibile e smaterializzato.
 


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La direzione sembra essere degna di un film di fantascienza o di una sceneggiatura alla "Black Mirror": con un microchip impiantato sottopelle si possono aprire porte, mostrare il proprio biglietto di viaggio e persino pagare. È quanto auspicato da Biohax, startup fondata dallo svedese Jowan Österlund nel 2013 e presente tra gli espositori di BTO. Il servizio è già disponibile in Svezia e negli Stati Uniti, mentre in Italia e in Giappone l’azienda sta lavorando per creare accordi che permetteranno di arrivare presto al pagamento tramite chip.

E se le nuove frontiere creano un mondo manicheo diviso tra scettici ed entusiasti, “apocalittici e integrati”, BTO ricorda come le novità e la human technology abbiano al centro le persone. La dodicesima edizione, infatti, ruota attorno all’Onlife Manifesto della Commissione europea. «La parola ‘Onlife’ - spiega Francesco Tapinassi, direttore scientifico BTO -  riunisce esattamente la crescita esponenziale di tutti gli apparecchi digitali con la pervasività di questi strumenti nella vita di tutti i giorni. Noi affrontiamo l’argomento in un settore come quello del turismo che vede la componente umana ancora fondamentale nel successo di un’impresa e di una destinazione. Il senso e la sfida del Travel Onlife è applicare questo universo di relazioni all’innovazione tecnologica».

La conoscenza è il mezzo migliore per anticipare i tempi e non subire la tecnologia. I seminari, divisi in quattro percorsi tematici, hanno offerto uno sguardo il più possibile lungimirante sull’hospitality, la destination, la digital strategy e innovation e il food e wine. Temi che hanno appassionato gli addetti ai lavori e anche i semplici fruitori. Seguitissima la sezione enogastronomica che anche quest’anno ha evidenziato come il pasto non sia solo conviviale ma anche ”social”. Il 48% degli italiani fotografa il cibo quando mangia fuori casa (ricerca Opentable), mentre l’Online Food Delivery è in grandissima crescita (Just Eat copre il 64% della popolazione in Italia con 12.000 ristoranti). E se non si può fare a meno dello smartphone per ordinare, condividere e recensire, sarà utile sapere che esistono App in cui convergono queste e molte altre attività. Tre giganti high tech cinesi come Huawei, Ctrip e WeChat, hanno dimostrato come un’unica piattaforma sul cellulare possa rendere più fluide e più rapide funzioni digitali usate quotidianamente: dal processo di pagamento alla preparazione di un viaggio, dalla scelta di un servizio alla semplice condivisione. 

Riflettori puntati anche sull’intelligenza artificiale, sui mega dati con l’incognita privacy e sull’ibridazione uomo - macchina. Scenari che potrebbero spaventare e lasciar presagire il Cyberspazio di Matrix, ma gli esperti insegnano a guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. Il futuro, inoltre, non fa paura se lo si affronta in un’ottica ecosostenibile. Ben venga l’innovazione se aiuta a salvare la “casa” in cui viviamo. Gli esempi virtuosi di Best Western Hotel Group e Accor hanno dimostrato che è possibile creare un’esperienza di soggiorno più attenta all’ambiente e "plastic free".

E per chi è stanco delle solite destinazioni a largo consumo, ecco che tra le proposte spuntano tende sospese, eremi chic e case di design sugli alberi. La tendenza è progettare qualcosa che vada oltre la vista e che si arricchisca della dimensione esperienziale, alla ricerca dei posti meno battuti, all’insegna dell’Undertourism. Lontano dai circuiti del turismo di massa il “fare” diventa essenziale, l’innovazione si sposa con la tradizione e le proprie radici. Sinergie di un tempo esercitano un’attrattiva sempre più forte, come nel caso dei borghi toscani, abruzzesi e siciliani, senza dimenticare il caso di Matera (Capitale Europea della Cultura 2019)

Concluso il viaggio BTO si ha la sensazione che i valori più importanti siano sempre gli stessi. Il futuro è alla portata di un click o di una mano con microchip, ma la tecnologia si evolve sulla base di un concetto di qualità della vita ancora molto umano. E cosa c’è di più umano del rapporto che si crea tra un ristoratore/albergatore e il suo cliente? Un’alchimia che inevitabilmente continua a regalare stelle su Tripadvisor.
Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Febbraio 2020, 22:02
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