Scontri a Napoli, De Magistris in tv. La Annunziata lo incalza: «Che ci fa ancora qua?». «Sì, ora vado...»

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«Non è meglio che vada in città invece di stare in tv?» chiede Lucia Annunziata al sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Entrambi sono ospiti della trasmissione Titolo Quinto, su Rai3, e le immagini in diretta documentano gli scontri e le tensioni in corso a Napoli contro il coprifuoco e il lockdown annunciato dal governatore della Campania Vincenzo De Luca.

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«Eh sì ora vado...», risponde De Magistris alla Annunziata. Il primo cittadino è in evidente difficoltà e aggiunge: «Posso pure andare ma non è che posso andare in mezzo agli scontri, io in questo momento sarei un attimo più attento a capire cosa sta succedendo». Una risposta che ha fatto piovere sul sindaco di Napoli una valanga di critiche.

Durante gli scontri, che hanno visto degenerare una manifestazione partita pacificamente dopo un appello lanciato sui social, è stata anche aggredita una troupe di Sky e vandalizzata un'auto della polizia municipale. Ci sono feriti sia tra poliziotti sia tra carabinieri.

«È stata una notte buia per la nostra città e per i napoletani, una notte di tristezza, di amarezza e piena di pensieri», ha detto oggi Luigi de Magistris in un videomessaggio.

De Magistris ribadisce che «non è questa la Napoli della resistenza, la Napoli non violenta e della cultura democratica. Da tempo però vado sostenendo nelle sedi istituzionali e nei momenti pubblici quanto sia preoccupato profondamente per la pandemia sociale, economica e del lavoro conseguente alla pandemia sanitaria».

 

«Nei luoghi istituzionali e pubblici ho sottolineato più volte il rischio concreto del contagio criminale e dell'infiltrazione di frange violente e anche criminali che potessero strumentalizzare un forte e crescente disagio sociale», prosegue il sindaco di Napoli. «Viviamo momenti di stanchezza, di fragilità, di depressione e di sconforto - aggiunge de Magistris - e invece mai come in questo momento bisogna essere uniti, forti e coesi. È fondamentale rispettare le regole a tutela della nostra salute e quella degli altri, sempre, anche quando si manifesta in maniera pacifica e non violenta il dissenso di fronte a provvedimenti e situazioni che destano allarme e preoccupazione».


Ultimo aggiornamento: Sabato 24 Ottobre 2020, 13:01
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