La battaglia degli e-book: Amazon sfodera l'asso con l'offerta di abbonamento senza limiti

La battaglia degli e-book: Amazon sfodera l'asso con l'abbonamento senza limiti

di Anna Guaita
La rivoluzione non finita e Amazon potrebbe portarla alle sue estreme conseguenze.



L’editoria digitale continua a mordere i calcagni dell’editoria di carta, ma questo inseguimento sta anche creando nuove forme di collaborazione. E può succedere che editori tradizionali e comunicatori digitali si avventurino insieme mano nella mano verso nuovi territori. Una forma di collaborazione amichevole è cominciata in sordina con due start-up, Scribd e Oyster, che hanno trovato un accordo con le case editrici per offrire in abbonamento mensile e in versione digitale tutti i loro titoli.



Ma ieri su questo territorio è piombato Jeff Bezos di Amazon. Il gigante della vendita al dettaglio via internet entra in gara con un suo abbonamento mensile per la lettura senza limiti sul proprio “reader”. Una scelta di campo che potrebbe minacciare, in prospettiva, la stessa esistenza delle case editrici tradizionali.



Amazon oggi vende di tutto: dai mobili da giardino ai televisori, dai vestiti per neonati all’olio extra vergine di oliva. Ma Bezos non dimentica che nel 1995 cominciò come rivenditore di libri on-line. E i libri sono rimasti nel suo cuore, man mano che l’azienda aggiungeva video, cd, dvd, e poi si espandeva a 360 gradi. Offrendo “Kindle Unlimited” a 9 dollari e 99 centesimi al mese, Amazon mette a disposizione circa 600 mila titoli, che il cliente può scaricare sia su piattaforma iOS sia Android.



AUDIOBOOK

Le due società già esistenti, Scribd e Oyster, hanno costi e disponibilità inferiori: la prima costa 8,99 e offre 400 mila titoli, la seconda costa 9,95 e ha 500 mila titoli. Dunque Amazon sembra garantire una scelta più vasta. Ed effettivamente la società di Bezos ha un asso nella manica e cioè la possibilità di assicurare ai clienti di “Unlimited” sia di poter leggere il libro con i propri occhi, sia di continuare a leggerlo ascoltandone la versione audiobook: chi legge a letto, la mattina può portarsi il reader in automobile, o in cucina e ascoltare il racconto mentre prepara la colazione.



È un servizio più completo di quello offerto dai rivali. Tranne che per i titoli. Difatti se Amazon sottolinea con grande fanfara i titoli importanti che mette a disposizione, come la saga di Harry Potter o Il Signore degli Anelli, poi però si nota che mancano molti bestseller. Pare infatti che almeno cinque delle principali case editrici americane per ora non abbiano accettato le poco favorevoli condizioni offerte da Bezos. Se la situazione cambiasse, e gli autori passassero in massa da Amazon, per molti editori sarebbe la catastrofe.



LA SITUAZIONE

Secondo alcuni analisti, questa titubanza potrebbe essere una conseguenza dei dati del commercio editoriale: le vendite di e-book infatti continuano a crescere (più 21 per cento nel 2013) ma non come nei primi roventi anni, quando crescevano esponenzialmente. E gli e-book sono un pilastro di Amazon. Quindi si può pensare che le case editrici siano meno sensibili alle pressioni, e non intendano cedere fino a quando Amazon non offrirà condizioni migliori.



Esperti del mercato editoriale fanno anche notare che la crescita della lettura digitale non è così estesa anche negli altri Paesi in cui Amazon prospera. Per scaricare un libro ci vogliono infrastrutture funzionanti, con un collegamento internet veloce e stabile. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui gli e-book procedono lentamente in Spagna, Francia e Italia. Solo la Germania con un 15 per cento di vendite riesce a distinguersi.



Un altro elemento da cui Amazon deve guardarsi è il proliferare dell’editoria esclusivamente digitale. In questo campo domina Wattpad, una società creata nel 2006 a Toronto da Allen Lau. Si tratta di un vero e proprio social network globale di scrittori e lettori. Gratis, esistente in 50 lingue e in quasi tutti i Paesi del mondo, Wattpad offre a tutti la possibilità di scrivere, avere un pubblico, ricevere feedback e apprezzamenti.



E alla fine, da questo mare magnum di aspiranti Tolstoj, vengono davvero fuori ricchi contratti per pubblicare sulla carta, con grossi successi di vendita: qui dunque il tragitto è all’inverso. Si va dal digitale allo stampato. Ma è un’altra prova che fra la carta e il digitale può esserci un rapporto di collaborazione, sempre che nessuno dei due tenti di imporre una dittatura.
Ultimo aggiornamento: Domenica 20 Luglio 2014, 11:18