Virtù pubbliche e vizi privati: quando postate un video su TikTok, fatevi questa domanda

Virtù pubbliche e vizi privati: quando postate un video su TikTok, fatevi questa domanda

di Maddalena Messeri

La notizia della ventenne Ilaria a cui Gardaland non avrebbe rinnovato il contratto per colpa della sua presenza su Onlyfans, ha creato un forte dibattito. Da una parte i difensori della piattaforma inglese che permette a chiunque di creare contenuti erotici e di essere pagata/o dai “fans” appunto, e dall’altra chi ammette che non assumerebbe mai una persona che online vende foto e video hot. “Sex work is work”?

In Italia la discussione su questo tema è ancora fortemente condizionata da tabù culturali e religiosi, ma la correlazione tra lavoro e social network resta comunque decisiva per chi vuole essere assunto in un’azienda. Si parla infatti di “reputazione digitale” cioè dell’immagine che noi stessi diamo agli altri attraverso ciò che postiamo pubblicamente.

A conferma di questo arriva una HR anonima che a RadioDeejay dichiara: “è naturale cercare sui social i candidati, addirittura può essere più importante di un colloquio per capire chi hai difronte”.

E conferma l’esperta Sveva Antonini, co-founder di Tutela Digitale, con un alert ai naviganti: "Quando mettete un video su TikTok chiedetevi: cosa ne penserà tra 5 anni il capo del personale?”. Quindi occhio alle impostazioni della privacy e a post particolari, magari condivisi in momenti di leggerezza, perché un possibile occhio critico esterno potrebbe essere in agguato. Così nel bel mezzo della rivoluzione tecnologica vale ancora l’antica regola “virtù pubbliche e vizi privati”.

 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Dicembre 2022, 11:05
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