Guerra e pace sullo smartphone

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di Maddalena Messeri

Addio bollettini dal fronte e foto di soldati in bianco e nero: questa è la prima guerra nel cuore dell'Europa che viene raccontata attraverso i social, direttamente dai civili. Questo nuovo conflitto, combattuto con bombe, mitra e carri armati, viene vissuto da tutti noi in presa diretta grazie ai video postati online e per questo avvertito come molto vicino, come un reale pericolo per la nostra libertà. Oltre al prezioso lavoro degli inviati di guerra, tanto hanno fatto i video dei primi bombardamenti, che giovedì mattina hanno lasciato il mondo sotto shock. Così come il carro armato che schiaccia un'auto in corsa, le sirene che rimbombano in una Kiev notturna e deserta, le stazioni della metro trasformate in rifugi, i neonati della terapia intensiva con le bombole ad ossigeno e la donna che regala dei semi ad un soldato russo dicendogli così quando morirai cresceranno dei girasoli accanto al tuo corpo. Restiamo increduli e condividiamo prontamente sui nostri profili con #FreeUkraine, l'hashtag ormai virale.

La paura, che in 70 anni di pace avevamo dimenticato, è tornata prepotente davanti ai nostri occhi, che restano attoniti davanti alle dichiarazioni di Putin, che si commuovono davanti ai video del Presidente Zelensky o ascoltando i canti del popolo ucraino in marcia nelle principali città europee. Solo una cosa possiamo dire: anche se davanti alle bombe siamo tutti disarmati, ucraini non siete soli.


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Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Febbraio 2022, 11:40
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