Influencer che sognano la politica

Influencer che sognano la politica

di Maddalena Messeri

Partita da poche settimane la campagna di Vanity Fair #diamociunamano e già diventata popolarissima: tanti vip e persone normali hanno condiviso sui social una foto con la scritta sulla mano #DDLZan, in sostegno dell'omonima proposta di legge. Dal lato comunicativo l'approvazione in Senato sembra già certa, anzi guai a proporre modifiche, pena l'ira dei sostenitori che accaniti gridano al complotto. Ci hanno provato Paola Concia, da sempre in prima linea per i diritti LGBT, e Valeria Valente, parlamentare Pd, subito insultate e additate di omofobia.
Addirittura Fedez ne ha fatto una battaglia personale (in concomitanza con il lancio del suo smalto per uomini) tuonando contro il presidente Ostellari «non puoi fare come c**** ti pare, non sei Beyoncé!».

Influencer che sognano la politica? O marketing? Senza entrare nel merito, a tutti i paladini della libertà, che però negano il principio della libertà stessa, cioè la pluralità, andrebbe ricordato che in Italia ogni legge prevede modifiche e integrazioni del Parlamento: si chiama democrazia. In quanti di loro abbiano davvero studiato il provvedimento resta un mistero, ma il meccanismo di creazione del consenso scattato è lo stesso della moda: ci si trova ad indossare pantofole di plastica gommosa e ci si sente anche fichi. E come per tutti i processi di forte identificazione, non è previsto il diritto di critica.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Aprile 2021, 13:27
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