Quante volte è capitato di parlare di qualcosa, di un viaggio, o di un prodotto e poi trovarsi sul telefono una pubblicità proprio su quell'argomento? Sembrerà una leggenda metropolitana, una paranoia collettiva, ma la sensazione di essere spiati dal proprio smartphone è sempre più diffusa. I colossi del web ci tengono a specificare che non ci ascoltano, tuttavia le cose sono sempre più complicate di come sembrano.
Innanzitutto se si hanno attivi i sistemi di controllo vocale come Siri, Alexa e Google Home, si dà automaticamente il consenso per essere ascoltati. Il microfono resta sempre attivo e ogni volta che si pronunciano le frasi Ehi Siri, Alexa o Ok Google gli apparecchi captano tutte le parole chiave per poter rispondere.
Tonnellate di dati che ogni giorno regaliamo ai server e che possono essere utilizzate per messaggi pubblicitari personalizzati. Quindi ufficialmente non ci ascoltano, ma tecnicamente sanno tutto di noi. E non stupisce che Vladimir Putin abbia dichiarato «chi sarà leader nell'intelligenza artificiale governerà il mondo» o che un noto faccendiere usi ancora un vecchio Nokia 3310. Perché i big data fanno gola a tanti, e il primato per il loro controllo sarà la guerra del futuro.
@maddai_
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Luglio 2021, 15:56
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