Il fotoritocco va dichiarato

Il fotoritocco va dichiarato

di Maddalena Messeri

Corpi allungati, vite assottigliate, labbra gonfiate, occhi più grandi e pelle levigata: ogni foto utilizzata per una pubblicità sembra perfetta e appena scattata ma in realtà nasconde ore di fotoritocco. E grazie ai telefoni di ultima generazione, questa pratica è diventata usuale anche per gli utenti normali, che con app specifiche ritoccano selfie e fotine. Ma come influisce tutto questo sulla nostra mente? E su quella dei più piccoli?
In Norvegia lo chiamano stress del corpo, perché questi modelli irrealistici e inarrivabili portano le persone ad accettarsi sempre di meno, a vedersi più brutte, a voler ricorrere addirittura alla chirurgia estetica. Così il parlamento di Oslo ha approvato una nuova legge che prevede pesanti sanzioni per chi modifica le foto senza dichiararlo.

Bambini e ragazzi si devono accettare per come sono, perché le foto ritoccate riproducono un'immagine distorta del corpo dichiara il Ministro della famiglia norvegese Ropstad.


Questa legge nata per tutelare i più giovani ha già fatto il giro del mondo e funzionerà così: ogni foto di un corpo utilizzata per fini commerciali (pubblicità e social) se modificata dovrà obbligatoriamente avere un bollino che dichiari i ritocchi, pena la multa. Sorprendentemente la community di influencers norvegesi ha sostenuto questo provvedimento e anzi chiede l'ampliamento anche a tutte le altre foto. Basta trucchetti, tornerà il gusto per la bellezza autentica, anche negli occhi di chi guarda.


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Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 15:12
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