Le bombolette dei murales 2.0 sono le proiezioni luminose sulle facciate dei palazzi
Un tempo le scritte si facevano sui muri, con le bombolette. Frasi che rimanevano intatte per anni sui palazzi della città, messaggi al mondo che diventavano parte integrante dei nostri quartieri. Ma con la digitalizzazione anche i murales hanno cambiato forma, e in quarantena sono arrivati i Proiezionisti Anonimi, tre ragazzi di Colli Aniene che, dalla periferia est della Capitale, hanno illuminato di speranze e sorrisi gli schermi dei cellulari in tutta Italia. Ogni notte una frase proiettata sul muro davanti casa, fotografata e poi postata sui social. E subito virale.