Il futuro è la startup

Il futuro è la startup

di Maddalena Messeri

È celebre la battuta del film “Il Laureato” in cui l’amico di famiglia dice al giovane Benjamin «il futuro è nella plastica», ecco oggi dovremmo probabilmente aggiornarla con «il futuro è nella startup». Il nuovo modo di fare impresa è ormai avviato e ha dato al mondo colossi tech come Xiaomi, Airbnb, Uber, Spotify, Zalando, Dropbox… grazie alla rivoluzione tecnologica l’economia cambia, e insieme cambiano anche il modo di fare acquisti e di fruire servizi; così anche in Italia, per decenni patria della piccola impresa a conduzione familiare, le aziende innovative crescono e si fanno spazio. Stando ai dati del Mise nel 2022 si sono attestate 14mila startups (1.1 milioni di miliardi di euro di finanziamenti) ma purtroppo non tutte riusciranno a resistere sul mercato: in media il 40% fallisce entro i primi quattro anni di vita. È la regola del gioco: o sopravvivi e ti consolidi, o chiudi.

Ben cinque startups italiane emergenti sono in grande ascesa, e lo segnala la piattaforma Cb Insights: “Scalapay”, per la rateizzazione degli acquisti online, “D-Orbit”, per mandare satelliti nello spazio, “Unobravo”, per la psicoterapia online, “Keyless”, per creare identità digitali e “Casavo è”, il primo instant buyer nel mercato immobiliare. E non c’è startup senza social, perché è online che si muovono acquisti e scambi, tramite una semplice App scaricabile sullo smartphone. Basta un click, e il futuro è già qui.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Gennaio 2023, 10:57
© RIPRODUZIONE RISERVATA