Malati di…tecnologia: minori a rischio dipendenza e problemi di salute a causa di smartphone, tablet e pc
Mancanza di concentrazione, bruciore agli occhi, dolori a collo e schiena, difficoltà a prendere sonno. Sono questi alcuni dei disturbi, i più diffusi, che affliggono gli adolescenti di oggi. Anche i più piccoli. Invecchiamento precoce? Non proprio, la causa è un’altra: un uso eccessivo dei dispositivi tecnologici, smartphone su tutti. Nonostante ciò, continuano a restare ore e ore davanti agli schermi; spesso con la complicità dei genitori. A confessarlo sono stati direttamente loro, 10mila ragazzi tra i 9 e i 18 anni (circa 4mila tra i 9 e i 14 anni) intervistati da Skuola.net per il progetto “In rete con ragazzi”, realizzato da Polizia di Stato, Società Italiana di Pediatria, Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), Google e UniCredit Foundation. In media, infatti, quasi la metà degli adolescenti e dei preadolescenti – il 41% - passa oltre 3 ore al giorno con lo sguardo fisso su un dispositivo elettronico. Il 29% sopra le due ore, il 20% almeno un’ora. Appena 1 su 10 riesce a limitare l’uso complessivo a un’ora al dì. Ovviamente i picchi più preoccupanti si raggiungono nella fascia 15-18 anni, laddove è il 44% a dire di usare i device per più di tre ore nell’arco delle 24 ore. Mentre nella fascia 9-14 si fermano al 32%. Calcolando le ipotetiche otto ore di sonno, in pratica per loro un sesto della giornata è speso interagendo con le nuove tecnologie. Come detto, questi comportamenti, quando portati all’estremo, si traducono in problemi dal punto di vista sanitario. Gli effetti negativi sulla salute dovuti a un abuso di smartphone, tablet e similari si manifestano soprattutto sotto forma di scarsa concentrazione nello studio e nelle attività quotidiane (lo lamenta il 24% degli intervistati) e sensazione di bruciore agli occhi (21%). Leggermente meno diffusi i fastidi alle articolazioni di collo e schiena (12%), l’insonnia (10%) e i disturbi dell’umore (7%).
Alla fine, solamente 1 su 4, sostiene di non accusare alcun sintomo dopo una lunga sessione ‘tech’. Anche il profilo comportamentale, però, può essere insidiato dalla presenza ingombrante della tecnologia. Il 38% dei ragazzi coinvolti dalla ricerca, ad esempio, dice di usare lo smartphone appena prima di addormentarsi; il 24% di utilizzare i dispositivi mentre studia a casa (non sempre per fare i compiti); il 21% di accendere il telefono appena apre gli occhi la mattina. Per fare cosa? Niente di particolarmente importante: un quarto del campione si tiene soprattutto in contatto con gli amici, più o meno gli stessi controllano costantemente i social network. Solo il 19% sfrutta i device anche per fare ricerche per la scuola.
Considerando queste premesse, è possibile parlare di vera e propria dipendenza? Probabilmente sì.