Vanitosi e patiti dei selfie? Boom di richieste
al chirurgo estetico per stupire gli amici

Vanitosi e patiti dei selfie? Boom di richieste al chirurgo estetico per stupire gli amici

di Luisa Mosello
Quando il ritocco é social. Da Facebook a WhatsApp a Instagram la mania del ritratto digitale perfetto sta facendo stragi

di clic. Provocando un boom di interventi estetici alla ricerca dello scatto perduto e chirurgicamente ritrovato. A confermarlo uno studio dell’American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery, secondo il quale un chirurgo su tre ha visto aumentare le richieste da parte di pazienti insoddisfatti della loro immagine sui social media e ossessionati dagli autoscatti condivisi. Ritocchi per piccole zone del volto, rinoplastica, trapianto di capelli e lifting delle palpebre. Ma anche liposuzione del collo e riduzione delle cicatrici. Ovvero particolari molto "sensibili" allo sguardo indagatore dello schermo. Che sia di uno smartphone, di un tablet o di un pc, comunque non perdona la benché minima imperfezione. La corsa all'immagine (apparentemente perfetta) coinvolge in pieno anche il mondo maschile del business, dove gli imprenditori utilizzano Skype per video conferenze con clienti e colleghi. L'uso della webcam in molti casi può accentuare difetti imperdonabili come doppio mento, occhiaie e piccole rughe invisibile all'occhio nudo, ma non a quelli digitale. E ora che è estate con la luce e l'esposizione del corpo 24 ore su 24 i dettagli sono letteralmente sullo sguardo di tutti.



«Tutto è iniziato con Fb qualche anno fa. L’esplosione della Facebook-mania ha mandato in crisi i trenta-quarantenni donne e uomini spesso li ha portati dritti dal chirurgo estetico - racconta a ilmessaggero.it il professor Giulio Basoccu chirurgo estetico, Responsabile della Divisione di Chirurgia Plastica Estetica e Ricostruttiva dell’INI, Istituto Neurotraumatologico Italiano e dicente al'Universitá Tor Vergata di Roma-.Ci chiedevano ritocchi in vista delle cene di rimpatrio con i compagni ritrovati sul web dopo venti anni. Oppure c’è chi ha pensato a questi interventi proprio di ritorno dalle cene, dove aveva rivisto i compagni degli anni della scuola. Rivedere amici dopo tanti tempo può essere uno choc. Come se l’altro fosse uno specchio in cui vedi i segni del tempo che passa, anche per te. Poi è stata la volta della selfie-mania, che non accenna a diminuire. Com Istagramm il boom! Quando il selfie diventa continuo, un piccolo difetto con decine e decide di foto scattate, viene riproposto e la persona riguardandosi comincia a veder quell’inestetismo ingrandito e vuole eliminarlo. Capita che la pazienti, tra i 25 e i 40 anni, arrivino nei nostri studi mostrandoci proprio dei loro selfie e ovviamente sottolineando il difetto da correggere. Qualche volta l’inestetismo c’è davvero qualche altra volta è solo nella testa della paziente. Hanno una percezione della propria immagine distorta, non equilibrata. Quindi il nostro compito è quello di guardare, ascoltare profondamente e decidere al meglio, sempre con l’occhio all’armonia di un volto. Mai stravolgerlo».



«Le pazienti diciamo “da selfie” -conclude Basoccu- richiedono nella maggior parte de casi infiltrazioni di rinoplastica e tossina botulinica ma anche qualche ritocchino sul decolté. Il ritocco alle labbra è molto richiesto anche dalle ventenni.Nei selfie si punta oltre che sul sorriso anche sullo sguardo che deve essere “aperto”. Quindi qui l’uso del botulino per alzare il sopracciglio è molto ricercato».

La caccia al migliore scatto (ritoccato) é aperta.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Luglio 2015, 09:01