È scritto nelle nuove regole sulla privacy, in vigore dal 15 luglio prossimo. Il servizio alternativo ai taxi consentirà ai conducenti di vedere la posizione del passeggero, anche se non sta usando la app, in modo da passare a prenderlo più velocemente. Inoltre, se l'utente darà a Uber l'accesso all'elenco contatti del telefono, la compagnia potrà usarli per inviare materiale promozionale a parenti e amici.
Per Uber, operativo in 57 paesi, la privacy rappresenta uno dei temi su cui si concentrano le critiche maggiori, insieme alla sicurezza e alla concorrenza sleale ai taxi. Negli ultimi mesi l'azienda ha raddoppiato il suo team che si occupa di privacy, ha messo un ex pm specializzato in cybercrimine a capo della sicurezza e ha affidato ad alcuni esperti esterni una revisione delle sue regole in materia.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Giugno 2015, 09:04
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