Truffa del parcheggio. Dietro al codice QR si nascondono i cybercriminali

Truffa del parcheggio. Dietro al codice QR si nascondono i cybercriminali

di Paolo Travisi

Anche un semplice gesto quotidiano come parcheggiare la propria auto, può essere oggetto di una truffa. Non quella dello specchietto, ma del phishing, termine usato per descrivere le modalità con cui si agganciano potenziali vittime nel mondo del web. Basta cliccare su un link malevolo, per mettere a rischoi i nostri dati personali.

Ma qual è il nesso tra un'auto in sosta ed il web? Ormai la sosta non si paga più solamente con soldi e monete, o con le carte di credito, ma esistono le app ed il codice QR, quello letto per il Green Pass per intenderci. Questa tipologia di truffa, infatti, si è verificata in due città americane, San Antonio e Austin, entrambe nello stato del Texas, dove gli operatori di polizia hanno registrato un numero crescente di casi come il seguente.

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In sostanza i truffatori hanno affisso dei codici QR sui parchimetri della città, che gli automobilisti hanno  scansionato con il proprio smartphone per dare il via alla sosta tariffata; la truffa si è nascosta proprio dietro a questi codici QR, che anziché rimandare alla pagina digitale per il pagamento del parcheggio, erano link di phishing per rubare i dati degli ignari parcheggiatori. 

Il meccanismo fraudolento è stato smascherato dalla polizia americana, ma il pericolo rimane e potrebbe ripetersi in altre città del paese, o anche nel vecchio continente visto che ormai nel mondo globalizzato i confini geografici sono inesistenti.

Anche perché, purtroppo, non c'è modo di sapere in quale ambiente virtuale rimandi il codice QR, ma i consigli di cautela restano sempre validi.

Controllare sempre l'URL di qualsiasi sito prima di inserire dati, password e numeri di carte di credito; nel dubbio verificare se l'azienda locale di parcheggio, pubblico o privato, consente quella modalità di pagamento elettronica.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Gennaio 2022, 23:31
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