The Voice of Business, la prima piattaforma web per raccontare le potenzialità economiche dell'Italia al mercato globale

The Voice of Business, la prima piattaforma web per raccontare le potenzialità economiche dell'Italia al mercato globale

di Paolo Travisi
L’Italia ha bisogno di una finestra affacciata sul mondo dell’economia globale. Elemento necessario per favorire gli investimenti nel nostro paese, e far conoscere le potenzialità di sviluppo d’impresa, oltre i confini nazionali. Nasce dunque con questo obiettivo, The Voice of Business, la prima piattaforma digitale - pensata e realizzata da Italian Business & Investment Initiative, organizzazione fondata da Fernando Napolitano - che ospita sulle sue pagine web, l’opinione di CEO, presidenti di aziende, top manager, rettori italiani, europei ed americani, al fine di raccontare il meglio del nostro paese. Terra di grande potenzialità e talenti, ma spesso oggetto di pregiudizi che limitano gli investimenti dal mondo.

Ed il lancio del primo canale web che fa raccontare l’Italia, rigorosamente in inglese, si è svolto all’Associazione stampa estera, alla presenza degli amministratori delegati, Francesco Starace di Enel, Jeffrey Hedberg di Wind Tre, Giuseppe Castagna di Banco BPM, Gina Nieri, Direttore Affari Istituzionali e Consigliere di Amministrazione Mediaset, Andrea Vismara di Equita, che hanno aderito con entusiasmo al progetto di Napolitano.

“L’Italia è l’unica grande economia al mondo che non ha uno strumento in inglese per parlare di sé. Sono altri a raccontare al mondo chi siamo, in maniera certamente onesta, ma senza la nostra guida. Il risultato è essere percepiti come un Paese molto più rischioso di quanto siamo” spiega il CEO di Italian Business & Investment Initiative, che fa subito un esempio per delineare la situazione attuale “l'Italia rispetto agli Usa resta la 38° destinazione, in termini di investimenti. Ciò significa che gli italiani hanno investito più in America di quanto abbiano fatto loro. A parte la retorica del I love Italy, c’è molto da fare in termini di strategie e comunicazione”.

Sul sito www.italianbusiness.org/thevoiceofbusiness verranno ospitati numeri, opinioni, news sullo scenario socio-economico italiano e europeo, interventi che saranno rilanciati anche sui profili social dei vari contributor. A oggi sono pronti per la pubblicazione 60 testi che diventeranno 100 entro la fine del 2019. La platea di riferimento è la comunità di business degli Stati Uniti, dove, dal 2013, ogni anno l'azienda di Napolitano, organizza un summit per favorire il dialogo diretto, economico e politico, tra Usa ed Europa. ”L’Italia è un’economia caratterizzata da grandi aziende ma soprattutto da medie imprese che hanno bisogno di maggiore scala per continuare a competere a livello internazionale.  Ad oggi la narrazione è prevalentemente centrata su debito, crescita economica anemica e governi poco longevi. Ciò aumenta la percezione del rischio Paese e non attrae ulteriori investitori” dice ancora Napolitano.

Tra gli interventi dei presenti alla conferenza stampa, Starace Ad di Enel ha sottolineato che “si tratta di una buona idea, di un portale importante perché, anche se grandi aziende come Enel, possono penetrare nei grandi mercati da sole (in America siamo in 30 Stati ed investiamo un miliardo di euro l’anno) è vero che la percezione del mercato di provenienza è importante. Italia è nota nel mondo, ma spesso in maniera sbagliata, ci sono percezioni scorrette. Per noi esserci e raccontare la realtà che stiamo vivendo in maniera fattuale è importante, più siamo, più il racconto diventa corale”.

Per Jeffrey Hedberg, Ad Wind Tre “io ho lavorato in 4 continenti e ho maturato la possibilità di confrontare Europa, Asia, America. Uno degli elementi chiave per attirare investimenti in Italia, è focalizzare non sul volume, ma sul valore e sui talenti di cui questo paese è pieno. Per farlo, secondo me, serve una partnership tra pubblico e privato, fondamentale per la crescita.

Secondo Giuseppe Castagna, Banco Popolare di Milano “in Italia siamo bravi a portare avanti i progetti delle singole aziende, ma non altrettanto nel fare squadra. Per noi è importante attirare investitori dall’esterno, questo forse è anche un limite della politica, che guarda solo all’interno, mentre è fondamentale raccontare il nostro paese all’estero. In merito alla recessione tecnica, posso dire che sicuramente c’è un rallentamento forte, ma non dipende solo da cause endogene, esiste un problema internazionale insieme alla mancanza di fiducia interna che sta rallentando il paese”.

Gina Nieri, Capo delle Strategie di Mediaset, è convinta che “bisogna essere presenti su Internet, perché manager, imprenditori, scienziati di domani si formeranno online. Penso sia utile questo agorà virtuale, per seminare incontri e far conoscere le grandi opportunità del nostro paese, di cui spesso si parla con pregiudizio e in maniera approssimativa”. 

In chiusura Andrea Vismara, AD di Equita rivela che “la capitalizzazione del mercato italiano rappresenta solo l’1% del mercato globale, quindi è marginale per i grandi investitori. Inoltre il presidio del mondo americano è drammaticamente calato negli ultimi anni, anche se in un recente incontro a Washington c’era maggior interesse rispetto ai reali investimenti, quindi è importante raccontare la comunicazione”.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Febbraio 2019, 15:29
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