Spid e servizi online, sei italiani su 10 ce l'hanno ma uno su 2 è ignorante digitale

L'offerta di servizi pubblici digitali comunque sta aumentando anche nel nostro paese che rimane leggermente sotto la media europea, ma in crescita costante

Spid e servizi online, sei italiani su 10 ce l'hanno ma uno su 2 è ignorante digitale

di Alessandra Severini

Ottenere un certificato senza muoversi da casa, pagare una multa con lo smartphone o richiedere un servizio con una pec. Si risparmia tempo, fatica e carburante certamente, ma tutto ciò richiede un minimo di competenze digitali. Quelle che sembrano mancare ancora alla maggioranza degli italiani che, secondo la fotografia scattata dal Centro studi enti locali, in un rapporto elaborato per l'Adnkronos, per oltre il 50% non dispongono neppure di competenze digitali di base.

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Aumentate le identità Spid erogate

Peccato, perché queste conoscenze potrebbero servire a semplificare il rapporto storicamente ostile fra cittadini e pubblica amministrazione. Quest'ultima dal canto suo sta facendo piccoli ma significativi passi in avanti per consentire l'uso dei servizi anche in via digitale: per esempio, nel 2022 il numero di PA che consentono l'accesso ai propri servizi online anche con lo Spid è di 12.297 mentre nel 2021 erano 9.081.

Aumentate anche le identità Spid erogate: al 31 ottobre erano oltre 32,8 milioni mentre nell'anno precedente erano risultate poco più di 26 milioni. Il fatto che moltissimi cittadini siano over 70 sicuramente non aiuta la transizione al digitale. E in effetti una ricerca mostra come tutti i ragazzi fra i 18 e i 24 anni abbiano uno Spid mentre tra gli italiani con più di 75 anni solo 1 su 4 ha attivato la propria identità digitale.

Le differenze a livello geografico

Anche a livello geografico ci sono molte differenze: nel Lazio il 74% dei residenti ha uno Spid, in Lombardia il 70%, ma in Calabria questa percentuale scende al 54%, nelle Marche al 53%, in Molise al 52%.

Questo spiega perché alla fine solo 4 italiani su 10 sono utenti e-government contro una media europea di 6,5.

L'offerta di servizi pubblici digitali comunque sta aumentando anche nel nostro paese che rimane leggermente sotto la media europea, ma in crescita costante. Tra le piattaforme più usate c'è quella per i pagamenti alla PA, PagoPa: quest'anno ha gestito quasi 311 milioni di transizioni, più del doppio rispetto all'anno precedente. I principali enti creditori sono il ministero delle Infrastrutture, Aci e Enel energia. Il Comune re di incassi con questa modalità, quello di Milano.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Novembre 2022, 12:25
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