Software spia il lavoro dei dipendenti: contabile condannato a risarcire il tempo "rubato" all'azienda

Una donna è stata licenziata dopo che il software ha rilevato come lavorava in smart working ed il tribunale l'ha condannata a risarcire l'impresa

Software spia il lavoro dei dipendenti: contabile condannato a risarcire il tempo "rubato" all'azienda

di Paolo Travisi

I tempi cupi immaginati da George Orwell, nel suo 1984, sembrano avvicinarsi sempre più. Il tempo del grande fratello, non di certo quello televisivo, a cui ci si espone per gioco e denaro, ma quello della tecnologia che osserva e spia la nostra vita, ha scoccato il suo primo gong. Un tribunale online del Canada, ha condannato il dipendente di un'aziende, una contabile a rimborsare il suo datore di lavoro perché gli avrebe rubato il tempo da dedicare al lavoro. Karle Bassee, cioè la dipendente affermava di lavorare, mentre stava svolgendo attività personali, svelate da un software spione. 

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Licenziata dal software

E' la prima volta che in un'aula di tribunale, viene utilizzata come prova una tecnologia software, a cui il giudice si è affidato per condannare l'ex-lavoratrice, licenziata, a risarcire l'impresa Vancouver Reach CPA, a cui lei aveva chiesto cinquemila dollari di salario non pagato, oltre all'indennità di licenziamento. Il motivo del licenziamento, l'ha palesato il responsabile del personale, che ha intentato una causa legale chiedendo poco più di 2.600 dollari di salario che le ha pagato mentre presupponeva che lavorasse.

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Pratica diffusa

Pare che l'installazione di software di controllo sia una pratica sempre più diffusa oltre oceano, per rilevare quella sequenza di clic che sarebbe la giusta concentrazione richiesta per espletare in modo continuativo il proprio lavoro da remoto, ma questo tipo di controllo equivarrebbe a violare i diritti fondamentali dei dipendenti.

Nell'ottobre dello scorso anno, infatti, il National Labor Relations Board ha espresso preoccupazione per la crescente sorveglianza elettronica e per la potenziale violazione dei loro diritti alla privacy.

Da non credere

Nel febbraio 2022, il manager di Bassee ha voluto incontrare la dipendente per migliorare la sua produttività, dopodiché ha installato un software di monitoraggio del tempo chiamato TimeCamp sul suo laptop aziendale, ed un mese dopo ha scoperto una discrepanza tra la registrazione della sua attività da parte del software di monitoraggio del tempo e il modo in cui ha registrato manualmente il suo tempo. Tra il 22 febbraio e il 25 marzo, l'azienda ha affermato che Besse ha registrato quasi 51 ore sulle sue schede attività durante le quali non ha svolto attività legate al lavoro, in base al registro del software di monitoraggio. Il tribunale canadese le ha ordinato di rimborsare a Reach $ 1.506,34 in base al suo stipendio.


Ultimo aggiornamento: Domenica 15 Gennaio 2023, 20:38
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