Il tema del 2015 è “Let’s create a better Internet together”, un invito a tutte le parti interessate - bambini e giovani, genitori, educatori, operatori del settore, politici - a lavorare insieme per costruire un Internet migliore per tutti, ma soprattutto per i bambini e per i giovani.
Nel 2014 le denunce per cyberbullismo a danno di minori raccolte dalla Polizia postale e delle Comunicazioni sono aumentate. Dall'1 gennaio al 31 dicembre le vittime di prepotenze online sono state 345, contro le 190 del 2013, e il reato più diffuso è il furto di identità nei social network (114 casi denunciati nel 2014, 23 nel 2013). I dati sono stati presentati oggi in occasione del Safer internet day e del lancio del progetto «Per un web sicuro» realizzato in collaborazione con il Moige. «Le cose non vanno sicuramente bene - ha osservato il direttore della Polizia postale, Antonio Apruzzese - si registra un trend in ascesa dei reati che riguardano l'uso del web e sono numerosi i ragazzi autori di reato».
Secondo stime generali e «gli studi classici», ha aggiunto Apruzzese, i casi reali «potrebbero essere 5-6 volte superiori» rispetto a quelli denunciati. Dai dati delle denunce emerge che nel 2014 le vittime di stalking via web sono state 6, quelle per diffamazione online 73. A denunciare ingiurie via email, via social network e via telefono sono stati 45 ragazzi, a denunciare minacce 50. Le vittime di molestie invece sono state 30, quelle di diffusione e divulgazione di materiale pedopornografico 27. «Il lavoro più duro e arduo è la prevenzione - ha concluso Apruzzese - perchè quando un fatto viene denunciato le indagini vanno avanti. Ma è arduo fare una prevenzione efficace: l'approccio deve essere per forza corale».
Google, in occasione del Safer Internet Day, ha creato una piattaforma, il Centro per la sicurezza online, che contiene dei consigli utili per i singoli e per le famiglie per un uso consapevole della Rete.
Anche Paul Ducklin, Senior Security Advisor di Sophos, ha dedicato un post sul blog Naked Security proprio a questo argomento, ponendo tre semplici domande e condividendo alcuni suggerimenti con lo scopo di aiutare adulti e ragazzi a capire se il loro modo di utilizzare il Web sia il più corretto e sicuro.
«Ogni qual volta state per compiere un’attività online», scrive Ducklin, «che si tratti di condividere una foto, di cliccare su un link ricevuto via mail o trovato su un social network o di accettare i termini di utilizzo di una App, chiedetevi: "A chi mi sto rivolgendo?", "Cosa sto dicendo?", "Qualcuno potrebbe subire conseguenze negative da questo mio comportamento online?".
Non vogliamo ergerci a giudici delle scelte degli utenti, non vogliamo ordinare a nessuno di non attivare i servizi di localizzazione perchè il luogo in cui vi trovate deve restare segreto, nè vogliamo vietare in alcun modo di condividere dettagli relativi a hobby o interessi su forum o social network, o di postare foto scattate insieme ad altre persone. Niente di tutto ciò! Ma sono tutti ottimi esempi di comportamenti online che spesso non vengono valutati con la dovuta consapevolezza».
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Febbraio 2015, 18:48
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