"Ok, Google", le accuse: «I dipendenti spiano le conversazioni private degli utenti»

"Ok, Google" sotto accusa: «I dipendenti spiano le conversazioni private degli utenti»
Se credete di poter chiedere qualunque cosa vi venga in mente ai vostri assistenti vocali, pensate che potrebbe esserci qualcuno ad ascoltarvi. Già, perchè la tecnologia alla base di Google Assistant, sistema di comando vocale utilizzabile su smartphone e altri dispositivi, permette ai dipendenti del gigante americano dell’informatica di ascoltare le conversazioni private degli utenti.

Ad ammetterlo è stata la stessa Google dopo che alcune registrazioni in lingua olandese sono diventate di dominio pubblico. Ottenute dall’emittente belga Vrt,  sarebbero state registrate accidentalmente. «Siamo entrati in possesso di registrazioni zeppe di informazioni personali e dati sensibili - ha fatto sapere - come i discorsi fatti all’interno di un’ignara famiglia o quelli di un utente che parla della sua vita sentimentale».

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Non solo, Google ha riferito che anche le imprese partner hanno il permesso di ascoltare le registrazioni. Tutto ciò per comprendere meglio gli ordini degli utenti. La funzione può essere disattivata, ma questo implica una perdita di funzionalità di Ok Google. 

Un portavoce della società ha però rassicurato gli utenti spiegando che «solo lo 0,2% di tutte le registrazioni è accessibile a chi lavora per Google e che i file audio sono comunque privi di informazioni che permettono di identificare l’utente».
 
Ultimo aggiornamento: Domenica 21 Luglio 2019, 15:18
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