«IPhone non resiste all'acqua», spot ingannevole: ma Apple può farlo ancora

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di Valentina Errante

Se ne riparlerà il prossimo novembre, ma intanto Apple potrà continuare a pubblicizzare, come resistenti all'acqua, alcuni modelli di iPhone ed evitare di pubblicare sul proprio sito il provvedimento di Agcm che, lo scorso novembre, ha multato la società per 10 milioni di euro per comportamenti tutt'altro che corretti nei confronti dei consumatori, disponendo anche alcune pene accessorie: ossia la pubblicazione di un estrato della decisione dell'Antitrust sul sito Apple e il divieto di continuare a fare quel tipo di pubblicità. Per annullare la maxi multa dell'Autorità della concorrenza e del mercato subito esecutiva, Apple Distribution International e Apple Italia srl, le due società che erano state sanzionate (per 5 milioni ciascuna), si sono rivolte ai giudici amministrativi, contestando la decisione e chiedendo, intanto, una sospensiva del provvedimento dell'Authority. E il primo match è andato bene: il Tar del Lazio ha bloccato l'esecutività e fissato l'udienza.

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IL PROVVEDIMENTO
Il Garante, su sollecitazione di un consumatore supportato dal Codacons, aveva contestato la diffusione di messaggi promozionali relativi a diversi modelli di iPhone (iPhone 8, iPhone 8 Plus, iPhone XR, iPhone XS, iPhone XS Max, iPhone 11, iPhone 11pro e iPhone 11 pro Max) che esaltavano, per ciascuno dei prodotti pubblicizzati, la caratteristica di risultare resistenti all'acqua per una profondità massima variabile tra 4 metri e un metro, a seconda dei modelli, e fino a 30 minuti. Nelle pubblicità, però, per l'Antitrust non si chiariva che questa proprietà fosse riscontrabile solo in presenza di specifiche condizioni, per esempio durante specifici e controllati test di laboratorio con utilizzo di acqua statica e pura, ma non nelle normali condizioni d'uso dei dispositivi da parte dei consumatori. Inoltre, l'Agcm aveva ritenuto ingannevole l'avvertenza che la garanzia non avrebbe coperto eventuali danni provocati da liquidi, dati gli enfatici vanti pubblicitari di resistenza all'acqua.
E così oltre ai dieci milioni di multa il Garante aveva disposto che la società pubblicasse sul proprio sito anche un estratto del provvedimento sanzionatorio e interrompesse le condotte contestate.


LA SOSPENSIVA
Dopo avere pagato la salata sanzione, le due società hanno chiesto l'annullamento del provvedimento e, con urgenza, la sospensione cautelare delle altre misure disposte con il provvedimento impugnato: «Il divieto di diffondere e continuare le condotte integranti le violazioni contestate e l'obbligo di pubblicare sul sito web di Apple un estratto del provvedimento dell'Antitrust». E i giudici hanno accolto il ricorso. Adesso le sanzioni accessorie sono sospese e la questione sarà affrontata il prossimo 17 novembre. Fino ad allora Apple potrà andare avanti con la campagna pubblicitaria. Nulla è ancora deciso. Si legge nel provvedimento della prima sezione del Tar del Lazio: «Le complesse questioni sollevate con il ricorso tra cui, in particolare, quelle attinenti al ruolo di Apple Italia, al pregresso procedimento di moral suasion e al tenore delle garanzie vanno approfondite nella fase di merito e va, peraltro, sospesa l'efficacia delle misure ulteriori, tenuto conto di quanto prospettato da parte ricorrente».
 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Febbraio 2021, 14:46
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