Il biotech avanza e Google ci crede

Il biotech avanza e Google ci crede
Negli ultimi tempi notevoli passi in avanti sono stati fatti dalle biotecnologie applicate, quelle che riescono a dare una risposta efficace alle necessità umane. In ambito medico, grazie anche al progresso della scienza dei materiali, questo sviluppo si preannuncia fragoroso e promette sostanziali miglioramenti nella qualità di vita di molti malati. Le prospettive sono tali da muovere interessi economici importanti ed avvicinare a questo campo colossi industriali che “nella vita” fanno tutt'altro. E' il caso della americana Google che ha interamente finanziato la realizzazione di particolari lenti a contatto, disponibili nel 2019, in grado di monitorare continuamente la glicemia di soggetti diabetici. Tenendo costantemente sotto controllo il contenuto delle lacrime, le lenti cambiano colore a seconda della concentrazione di glucosio nel liquido e trasmettono i dati ad un dispositivo mobile, come ad esempio uno smartphone, pronti per essere analizzati da uno specialista. Un'altra invenzione biotech, quasi pronta per l'uso in ambito clinico, è una sorta di “tatuaggio medico”, simile ad un francobollo, in grado di poter misurare temperatura, frequenza cardiaca e ossigenazione di un qualsiasi ipotetico paziente e di poter trasmettere le informazioni ad un sistema di elaborazione ed analisi. Versioni avanzate di questo dispositivo sono in fase di studio col fine di essere adattate al tessuto celebrale o al cuore e prevenire crisi epilettiche, aritmie o fibrillazioni. In Svizzera e USA è già disponibile un micro apparato a basso costo da far indossare ai pazienti e rilevare, grazie a diversi sensori, lo stato fisico generale, simulare uno stress test cardiaco, registrare per 24 ore pressione, temperatura, ritmo del cuore e respirazione e rendere disponibili le informazioni per un'analisi diagnostica. Ultima novità in ambito bio-tecnologico, ma non per questo meno stupefacente, è l'applicazione della stampa 3D in ambito medico: all'università di Princeton è stato realizzato il primo padiglione auricolare, mentre all'università di Cambridge è stata prodotta la prima retina artificiale da applicare a pazienti con capacità visive molto compromesse. Questi esempi non sono altro che una premessa alle future applicazioni delle “bio-stampanti 3D” in ambito medico, tant'è che in tanti centri di ricerca di tutto il mondo sono ormai consueti gli annunci di studi per la produzione di organi artificiali quali pelle, rene, cuore e fegato. Applicazioni ancora più mirabolanti riguardano la realizzazione di neuroni e proteine codificate artificiali per stimolare in maniera non invasiva aree specifiche del cervello. Tecniche simili, che si basano su nano particelle d'oro e radiazioni infrarosse a bassissima intensità, sono state già utilizzate nell'università di Chicago per intervenire direttamente sulle cellule di un tessuto malato. Il futuro prossimo venturo in ambito medico, grazie al bio-tech, si preannuncia veramente entusiasmante e sempre più reale tanto da convincere che sia sempre più labile il confine tra scienza e fantascienza.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Settembre 2015, 09:59