Dai Musei Capitolini all'Ara Pacis, con Google Art
Project si visitano virtualmente 14 musei di Roma

Dai Musei Capitolini all'Ara Pacis, con Google Art Project si visitano virtualmente 14 musei romani
A due anni dall'ingresso dei Musei Capitolini, altri 14 musei e siti archeologici del Sistema Musei Civici di Roma Capitale hanno debuttato ieri sera su Google Art Project, la piattaforma web sviluppata dal Google Cultural Institute per promuovere la conoscenza delle pi importanti gallerie e collezioni del mondo, che gi raccoglie 345 musei, 60 mila opere ospitate e 19 milioni di visitatori.

In tutto, da ieri sera, Roma «offre» 15 gallery fotografiche per un totale di 800 immagini con le opere più significative delle collezioni dei Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Mercati di Traiano, Museo dell'Ara Pacis, Museo di Scultura antica Giovanni Barracco, Museo della Civiltà Romana, Museo delle Mura, Museo di Roma, Museo Napoleonico, Casa Museo Alberto Moravia, Galleria d'arte moderna, Museo Carlo Bilotti, Museo Pietro Canonica, Museo di Roma in Trastevere, Musei di Villa Torlonia.



«All'inizio la proposta ci aveva sollevato dei dubbi - racconta il soprintendente Claudio Parisi Presicce, presentando il progetto - in realtà è un moltiplicatore di utenti e di potenzialità di fruizione. Con Google Art è possibile vedere opere alle quali non tutti hanno accesso, consente una visione impossibile ad occhio nudo e allo stesso tempo permette di creare percorsi individuali per autore, epoca, gusto... A Roma - prosegue - abbiamo 144 musei censiti e 25 siti archeologici: occorre un lungo arco di tempo per vederli tutti dal vivo. In questo modo, invece, si possono facilmente rinnovare le proprie scelte e non fermarsi solo alle opere più note».



Ecco allora che dopo un anno di rilievi e «fotografie» in gigapixel ora sarà possibile ammirare in ogni dettaglio non più solo il Galata morente, i Caravaggio o Rubens dei Musei Capitolini, ma anche la Stele del dignitario Nefer del Museo Barracco; il mosaico con scene di caccia da Santa Bibiana della Montemartini; l'abito e i gioielli del ritratto di Elisa Bonaparte Baciocchi al Museo Napoleonico; lo sguardo scettico e partecipe di Alberto Moravia immortalato da Guttuso nella sua Casa Museo o gli Archeologici Misteriosi di De Chirico al Museo Bilotti.



Grazie alla tecnologia Street View è poi possibile visitare virtualmente anche le sale di dodici musei del Sistema Musei Civici di Roma, muovendosi a trecentosessanta gradi e approfondendo le opere con le schede di dettaglio. «Google Art - commenta l'amministratore delegato di Zetema Albino Ruberti - offre una comunicazione che non sarebbe alla portata di una struttura pubblica, soprattutto in questo momento. Sono convinto che ci darà un grande aiuto anche in termini di visitatori reali. La prima prova sui Musei Capitolini ce lo ha già dimostrato».



A confermarlo anche l'ideatore di Google Art e oggi direttore del Google Cultural Institute, Amit Sood. «Mai i musei nel mondo sono stati frequentati quanto oggi - dice - la tendenza è all'aumento, perchè quando si vede qualcosa online poi si desidera andare a vederla anche di persona, vivere l'esperienza emotiva. Google Art mostra opere che non conosciamo, ma la rete non sostituirà mai la vita. Piuttosto ci ricorda cosa abbiamo dimenticato».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Giugno 2014, 08:47