Frequenza respiratoria e battito cardiaco rilevabili dalla fotocamera degli smartphone Android. La novità lanciata da Google

Frequenza respiratoria e battito cardiaco rilevabili dalla fotocamera degli smartphone Android. La novità lanciata da Google

di Paolo Travisi

Una fotocamera che diventa un ausilio medico. Dal prossimo mese di marzo sui telefoni Pixel di Google, la fotocamera degli smartphone servirà anche a monitorare la respirazione ed il battito cardiaco, caratteristiche già proprie degli smartwatch. Ma c'è di più perché l'utilissima novità, sarà poi disponibile anche per gli altri device Android, dunque per centinaia di milioni di persone nel mondo, che posseggono smartphone con quel sistema operativo.

Controllo del respiro. Per controllare i propri parametri vitali in qualsiasi momento della giornata, sono sufficienti pochi secondi per accedere all’app proprietaria Google Fit e seguire le indicazioni fornite. E' evidente che gli smartphone Android non hanno quei particolari sensori, tipici dei device indossabili, ma per rilevare la frequenza respiratoria basterà mantenere lo smartphone in posizione verticale ed inquadrare per 30 secondi, la parte alta del nostro corpo, dalla testa alle spalle. In questo modo la fotocamera frontale capterà i movimenti del petto e li assocerà ai singoli respiri, con un margine di errore di un solo respiro al minuto, sia per le persone sane, che per quelle con problemi respiratori.

Monitoraggio battito. Per il controllo del battito cardiaco, si deve appoggiare un dito sulla lente posteriore dello smartphone e tenerlo per qualche secondo: le microvariazioni cromatiche del polpastrello, prodotte dal passaggio del sangue, permettono alla fotocamera di misurare la frequenza con un margine d’errore del 2%.

Una funzione, questa, non inedita ma già implementata da Samsung tra il Galaxy S5 e il Galaxy S10 ed inclusa in diverse app scaricabili. Seppur utili, queste funzioni, non si sostituiscono in alcun modo alle diagnosi mediche, necessarie per valutare le condizioni di salute, ma sono state pensate come un'utilità in più per migliorare il benessere quotidiano.

E' doveroso sottolineare che ogni dato acquisito tramite monitoraggio è protetto dalla privacy, poiché ogni elaborazione è effettuata dal dispositivo, senza il passaggio dal cloud. E secondo Google, siamo solo all'inizio delle funzioni implementabili sui uno smartphone e promette che in futuro si potranno aggiungere molti più indicatori sullo stato di salute di una persona.


Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Febbraio 2021, 22:44
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