Facebook, stop alle bufale: lo strumento c'è, ma non può censurarle

Facebook, stop alle bufale: lo strumento c'è, ma non può censurarle
Via alla stretta contro le bufale condivise su Facebook, un fenomeno già tristemente noto ovunque ma venuto alla ribalta in seguito alla vittoria elettorale di Donald Trump. Il social network, per la verifica della veridicità dei link condivisi, ha deciso di avvalersi della collaborazione di professionisti provenienti dall'Associated Press e da siti come Snopes, Abc News e FactCheck.org. Lo ha annunciato il numero due di Facebook, Adam Mosseri.





Non si tratta, però, di una semplice questione di qualità. In realtà Facebook ha deciso di applicare un filtro che effettivamente segnala come un contenuto appaia 'in discussione', ovvero indicato da terze parti come dubbio. Con il nuovo strumento, reclamato a gran voce da sempre più utenti dopo le presidenziali Usa, quando le notizie più condivise dagli utenti statunitensi furono diversi fatti, mai avvenuti, attribuiti a favore del tycoon neo-eletto e contro Hillary Clinton.





Attenzione, però: le bufale saranno segnalate come dubbie, ma non verranno rimosse né proibite. Chiunque potrà condividerle, perché Facebook non ha intenzione di prendersi la responsabilità di censore e editore di contenuti. Si tratta infatti di un lavoro complesso e delicato, da svolgere a fronte di miliardi di contenuti diversi pubblicabili istantaneamente. Per questo il social network ha deciso di avvalersi della collaborazione di esperti esterni. Basterà?
Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Dicembre 2016, 15:01
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