Iniziamo dalla data di nascita di chi si iscrive: si dà per scontato la veridicità delle informazioni immesse. «I filtri di Facebook sono inefficaci. Basta poco per eluderli: mio fratello Davide, quando era under 13, aveva falsificato la sua data di nascita, iscrivendosi senza problemi al social network. Mai stato bloccato. Anche i siti porno ti chiedono se sei maggiorenne, tu rispondi e finisce lì. Nessun controllo».
Nei paesi Ue gli under 15 dovranno avere il permesso dei genitori per condividere opinioni religiose e politiche. «Sembra più un adeguamento di facciata che vere limitazioni. Così il social network mette a posto la sua coscienza e si adegua ai regolamenti europei sulla privacy».
In pratica, Facebook cede ai genitori la responsabilità di decidere.
«Se i genitori danno l’ok ai propri ragazzi, le limitazioni di fatto decadono. Così i filtri non servono».
La privacy dei ragazzi sui social resterà un problema? «Il punto chiave è solo uno: serve un sistema più severo nella richiesta di certificazione dei dati che oggi non c’è.
Si parte sempre dalle date di nascita, poi i ragazzi aggirano tutto».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Aprile 2018, 15:30
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