"Affamati e folli", sono Digital Advisors: da una soffitta al successo grazie alle criptovalute

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di Simone Pierini
“Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Siate affamati, siate folli, perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero”. Una citazione usata più e più volte quella che Steve Jobs pronunciò nel 2005 ai neo laureati della Stanford University di Palo Alto. Ma sempre attuale e ancor di più per raccontare la storia di Lorenzo Castagnone, Nick Mascaro e della loro squadra della Digital Advisors (info: www.digitaladvisors.it).



Perché scomodare il paragone, sicuramente forzato e fin troppo ambizioso, con il fondatore della Apple? Perché questi due ragazzi di soli 24 anni hanno dentro il fuoco di chi vuole esser parte della rivoluzione, vogliono essere il futuro cercando di mostrare al presente cosa accadrà. Vogliono arrivare prima di esso e anticiparne le mosse. Sono i creatori della Digital Advisors, un network di imprese e professionisti che, semplificandone il concetto, puntano ad essere i leader nel mondo della digitalizzazione.



E se per Steve Jobs il primo passo fu un garage disordinato, per Lorenzo e Nick il punto di partenza fu una soffitta. Un’idea nata tra i banchi del liceo, l’unione di due conoscenze frutto di un incontro casuale. A 17 anni Lorenzo già studiava design e marketing, Nick da tempo si divincolava come programmatore. Il risultato è una visione, legare i due mondi per creare un sogno: il web design del futuro. Hanno scelto di farlo in Italia, perché di cervelli in fuga nel nostro Paese ce ne sono fin troppi. Oggi sono una realtà, giovane, arrembante. Basata su ore di lavoro, competenze e fiducia.
 

Oggi hanno uno staff di ragazzi: Irene Spina, 23 anni, assistente legale; Jimmy Chinotti, 24 anni, project manager; Yekaterina Zusmann, 22 anni, social media manager; Emilia Li Gotti, 38 anni, ‘business angel’; Fabio Leonardi, 40 anni, client manager.



Di cosa si occupa Digital Advisors?
Trasportiamo, connettiamo e trasformiamo le aziende in digitale. Questo può avvenire attraverso il più semplice dei siti web o e-commerce o tramite un processo di indicizzazione e strategia marketing direttamente collegata ai social network. Noi scegliamo la strada migliore in base al tipo di progetto o impresa che ci viene proposta. Inoltre abbiamo aperto una piattaforma “digital learning” gratuita per fare sensibilizzazione sulle criptovalute. Abbiamo visto che si tratta di un mercato che fa gola a tanti investitori ed essendo un mercato volatile c’è il rischio che molti si facciano prendere la mano investendo in progetti che reali non sono, ma truffe. L’esempio è Bit Connect che è sparito lasciando un buco di diversi miliardi di euro nelle tasche degli investitori.
 

A proposito di criptovalute e Bitcoin.
“Abbiamo investito quando i Bitcoin valevano solo 700 euro e così abbiamo finanziato il nostro futuro. Ora possiamo confrontarci e rivolgerci a grandi aziende”.

I prossimi step?
Migliorare la digitalizzazione in Italia acquisendo competenze più specifiche tramite viaggi o eventi all’estero. Apprendere dall’esterno per riportarlo nel nostro Paese. Vogliamo formare una community di ragazzi specializzati nel digitale e creare uno scambio di conoscenze per migliorare il processo di digitalizzazione sia di imprese che di privati. Non ci interessa un ufficio a Manhattan, perché il web e il mondo digitale non ha confini.
 

Come vedete il futuro di una società ideale?
Noi come ideale sogniamo di non vedere più file agli sportelli. E chissà, magari pagheremo tutti con una valuta unica mondiale, in maniera elettronica. In Italia ancora guardano male quando paghi con bancomat e carta di credito, mentre all’estero è il contrario. Per la sicurezza e per la lotta all’evasione fiscale il metodo di pagamento digitale è senz’altro la prima soluzione.

Si nasce o si diventa?
Bisogna avere quella voglia di apprendere cose nuove, non accontentarsi di ciò che viene insegnato nelle scuole. Apprendere quelle conoscenze che puoi ricevere attraverso internet, che è un mondo molto dinamico, che si aggiorna di giorno in giorno. Non basta apprenderlo passivamente, ma cercare di applicarlo e metterlo in pratica.
 
 


Quale è stato il momento di svolta?
Sono arrivati degli input, ma noi non abbiamo un traguardo definitivo. Siamo in continua evoluzione e non vogliamo fermarci. Certamente la chiamata di determinati clienti prestigiosi ci ha dato fiducia. Per alcuni si è trattato di fortuna ma, per citare Seneca, la fortuna è quando la preparazione incontra l’opportunità. Uno dei recenti traguardi è stato quello di creare un gruppo operativo che funzionasse, coordinando le capacità di ognuno in base a ciò che ama fare.
 

Il personaggio più incredibile che avete incontrato?
Abbiamo incontrato Mark Zuckerberg alla conferenza alla Luiss, ha confermato uno dei nostri pensieri: la parte più importante di un’impresa non sono i clienti o la tecnologia ma sono le persone che ci lavorano dentro.

Andate mai in vacanza e cosa fate nel tempo libero?
Il nostro concetto di lavoro è molto simile tra di noi. Organizziamo viaggi aziendali dove leghiamo un po’ di svago a lavoro di brainstorming e team building. Uniamo divertimento e lavoro. Poi c’è chi ama la fotografia, lo sport o la musica, ma siamo molto concentrati nella nostra mission.

Cosa pensate dei reality in tv?
Per noi è un modo per trarre profitto e visibilità. Un reality trasmesso attraverso un mezzo di intrattenimento non può essere troppo reality ma sarà comunque influenzato dal mezzo stesso. Stando in tv anche le persone faranno quello che chi guarda si aspettano che facciano.
 

Come utilizzate i social network?
Noi siamo business oriented, aggiorniamo spesso il nostro profilo in ambito lavorativo. Mentre il profilo personale, più sappiamo come funziona il mondo dei social network meno tendiamo a mettere online parti personali di vita, sono dati che viaggiano e che vengono usati per fini pubblicitari, per allenare algoritmi di Facebook e Instagram. Meno pubblichiamo cose private e più valore diamo ad essa.

 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Marzo 2018, 12:13
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